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Idrogeno verde, il Piano ufficializzato dal Brasile per oltre 2 miliardi di euro

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Il Brasile ha ufficializzato il suo Piano nazionale sull’idrogeno verde, con la ratifica del presidente Luiz Inácio Lula da Silva, e l’impegno nell’avere un sistema di certificazione ben consolidato. Sono ben 18 i miliardi di reais (2,9 miliardi di euro) messi a disposizione e da investire per 5 anni.

Il Piano brasiliano

Il Piano brasiliano sullo sviluppo dell’idrogeno verde prende adesso una forma grazie all’incontro organizzato nel porto di Pecém, nello Stato nordorientale di Ceará, con la presenza del presidente Luiz Inácio Lula da Silva.

L’occasione è stato un modo per ricordare le reali potenzialità del territorio per quel che riguarda la transizione energetica e la lotta ai cambiamenti climatici. Lula da Silva infatti, ha sottolineato l’importanza delle innumerevoli foreste da preservare, risorsa preziosa per tutto il Pianeta.

18 i miliardi di reais

Il governo sta mettendo adesso a disposizione ben 18 miliardi di reais (2,9 miliardi di euro) in 5 anni per decarbonizzare l’industria nazionale e il settore trasporti, proprio mediante l’uso di carburante pulito ottenuto dall’elettrolisi.

Lula da Silva però, ha evidenziato anche come dovrebbero essere i Paesi ricchi a finanziare la battaglia contro il riscaldamento globale, lanciando dunque un messaggio che di certò non passerà inosservato.

La ratifica

Con la ratifica del presidente al Piano ufficiale sull’H2 green, il Paese sudamericano si impegna comunque ad aumentare la produzione di energia a partire da fonti alternative, attraverso un sistema di certificazione del combustibile e con l’ambizione di far diventare lo Stato del Ceará il principale produttore di idrogeno verde del Paese.

Qui infatti, sorgerà presto una nuova centrale, più esattamente nel porto di Pecém, come hub più importante e punto di riferimento internazionale.

Protocolli d’intesa

Non è un caso che queste aree siano state negli ultimi anni oggetto di interesse di almeno 9 società sparse per il mondo. Parliamo delle australiane Energix Energy e Fortscue, o le francesi Qair, White Martins e Neoenergia, che hanno firmato dei protocolli d’intesa per la generazione sostenibile del carburante.

Per questo ci si aspetta che il Ceará possa arrivare ad avere anche 20 milioni di tonnellate di H2 verde da qui al 2050, rappresentando così il 13% della disponibilità del mercato globale.

Si tratta di stime basate su dati IEA riportati alla luce dalla FIEC, Gruppo di Lavoro istituito per lavorare alla configurazione del nuovo hub da realizzare nello Stato brasiliano. Si raggiungeranno davvero tali risultati?

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