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Convertire i gas serra in combustibili green, lo studio italiano sulla ‘dream reaction’

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Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica americana “Small” e riporta i risultati di un’ampia ed efficace sinergia tra centri di ricerca e atenei italiani per lo sviluppo e la messa a punto di una tecnologia per la preparazione di catalizzatori innovativi in grado di convertire gas serra, in particolare il metano, in combustibili green.

Il progetto italiano per realizzare catalizzatori che convertono gas serra in combustibili verdi

Pubblicato sulla rivista scientifica americana “Small” uno studio italiano frutto del lavoro di enti di ricerca e atenei del Friuli Venezia Giulia, tra cui il Consiglio nazionale delle ricerche con l’Istituto Officina dei materiali di Trieste (Cnr-IOM), l’Università degli studi di Udine, l’Università degli studi di Trieste, Elettra Sincrotrone e Area Science Park.

L’articolo, dal titolo “Low-Temperature Methane Activation Reaction Pathways over Mechanochemically-Generated Ce4+/Cu+ Interfacial Sites” riporta i risultati di un’ampia ed efficace sinergia tra centri di ricerca e atenei per lo sviluppo e la messa a punto di una tecnologia per la preparazione di catalizzatori innovativi in grado di convertire gas serra in combustibili green (la cosiddetta “dream reaction” su cui si lavora da anni).

La metodologia individuata, descritta sulla rivista scientifica statunitense (che le ha dedicato anche la copertina, edita da Wiley), ha riguardato, in particolare, “la possibilità di convertire direttamente il metano in metanolo, un prezioso alleato nel processo della futura transizione energetica”, si legge sul sito del Cnr, “attraverso un nuovo materiale a basso costo a base di Cerio e Rame, le cui proprietà catalitiche sono state esplorate grazie alle tecniche all’avanguardia disponibili presso i poli universitari e centri di ricerca della regione”.

Il tutto, è sottolineato, “evitando l’utilizzo di solventi aggiuntivi e passaggi dispendiosi in fase di preparazione”.

Alta tecnologia e potenza di calcolo

Il risultato è stato duplice: da un lato aver identificato un materiale promettente per il processo di catalisi, dall’altro aver implementato le nostre conoscenze sui meccanismi che stanno alla base dell’efficacia di questi materiali. Questo è stato possibile grazie all’utilizzo di tecniche avanzate che utilizzano la luce di sincrotrone, unitamente alla potenza di calcolo oggi disponibile. In questo modo, sarà da ora in poi più semplice e veloce migliorare ulteriormente il design e l’utilizzo di questi catalizzatori”, hanno spiegato Silvia Mauri, ricercatrice di Cnr-Istituto Officina dei Materiali, e Rudy Calligaro, ricercatore dell’Università di Udine, entrambi autori del lavoro.

Il metano, un pericoloso gas serra da abbattere

La ricerca e in particolare i risultati raggiunti ci invitano ad immaginare ulteriori progressi, soprattutto a supporto del percorso di decarbonizzazione e di transizione energetica, anche perché, nel caso del metano, parliamo di un potente gas serra, descritto spesso come un acceleratore del surriscaldamento globale.

Nel 2021, le emissioni di gas a effetto serra generate dalle attività economiche nell’Unione europea hanno raggiunto 3,6 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente, il 22% in meno rispetto al 2008. La CO2 ha rappresentato quasi l’80% del volume di tutte le emissioni di gas a effetto serra, il metano oltre il 12%.
Il metano dura meno della CO2 nell’atmosfera, ma assorbe molta più energia solare.

Questo gas serra ha un impatto climalterante 85 volte quello della CO2 su un arco di 20 anni, anche se il diossido di carbonio ha un tempo di permanenza in atmosfera per migliaia di anni, mentre il metano scompare in circa 10-15 anni.

Il rapido decadimento del metano e il suo elevato impatto sulla temperatura atmosferica lo rendono un obiettivo primario per intervenire in maniera tempestiva ed efficace sui cambiamenti climatici.

Italia in prima fila nella ricerca di nuovi materiali

Sulla scia di questa pubblicazione, la comunità scientifica di tutto il mondo concentrerà, da qui in poi, i suoi sforzi nella ricerca di nuovi materiali, che facilitino i processi di trasformazione in prodotti che possano essere utilizzati in modo più sostenibile.

Allo stesso tempo, il nostro Paese conferma una posizione di leadership nello studio e la ricerca di nuovi materiali, nonché nella transizione verde, proprio grazie ad un’ampia rete di centri di eccellenza che col tempo ha avviato diversi progetti di cooperazione.

Giornalista

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