Il decreto Ipcei Idrogeno 3
“L’Italia è in prima linea nella sfida dell’idrogeno, quasi un miliardo di euro per la filiera italiana. Un altro importante strumento sulla strada della neutralità tecnologica, con progetti strategici sulla tecnologia green”. È quando dichiarato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
Il decreto firmato da Urso servirà a promuovere e favorire la produzione di idrogeno nel nostro Paese ed in particolare a realizzare nuove infrastrutture. Il vettore energetico di fatto rappresenta una fonte alternativa per il futuro prossimo a cui guardare con crescente interesse, offrendo significativi benefici in termini di riduzione delle emissioni nei settori della mobilità, dei trasporti e delle industrie strategiche.
Il fondo
Si tratta del Fondo Ipcei Idrogeno 3 (o “Ipcei Hy2Infra”), che ha una disponibilità finanziaria di poco più di 994 milioni di euro, finalizzato all’erogazione di contributi alle imprese italiane coinvolte nella realizzazione dei progetti di sviluppo di una rete europea per l’idrogeno, con particolare attenzione agli investimenti in infrastrutture.
Si tratta di un “Importante Progetto di Comune Interesse Europeo” (Ipcei) nella catena strategica del valore dell’idrogeno, a seguito della decisione della Commissione europea dello scorso 15 febbraio di autorizzare le proposte degli aiuti di Stato di sette paesi europei (Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Slovacchia) per un ammontare complessivo di 6,9 miliardi di euro.
Come accedere alle agevolazioni
I beneficiari delle agevolazioni devono essere regolarmente iscritti al Registro delle Imprese, non essere in liquidazione volontaria, non essere sottoposti a procedure concorsuali, non trovarsi in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà.
Come specificato sul sito del ministero delle Imprese e del made in Italy, i termini per la presentazione delle istanze saranno aperti, con apposito provvedimento di attuazione, dalla Direzione Generale per incentivi alle imprese del MIMIT, entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto in questione.
