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Batterie, una tecnica a microonde per recuperare l’87% del litio in soli 15 minuti

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La domanda di batterie agli ioni di litio è in continuo aumento. Tutto questo, sta portando a una maggiore necessità del minerale. Come soddisfare le esigenze e recuperare il più possibile il metallo? I ricercatori della Rice University stanno testando una tecnica a microonde.

Il litio

Il litio è un minerale relativamente leggero e piuttosto abbondante sulla Terra, nonché in grado di immagazzinare notevoli quantità di energia. Proprio per tali ragioni, è sempre stato l’elemento critico favorito per la produzione delle batterie per veicoli elettrici, trascinandosi però dietro una serie di limiti.

Le difficoltà riguardano soprattutto i costi, il tempo e lo spazio richiesto dall’estrazione del metallo, operazione ritenuta spesso pericolosa e dannosa per l’ambiente circostante. Parliamo inoltre di una risorsa particolarmente infiammabile, e dunque, anche per tale ragione, ritenuta un pò più rischiosa rispetto ad altre.

Recuperare fino al 50% dell’elemento

Ad oggi si sta pensando e testando l’uso di altri minerali critici alternativi, in modo da sostituire con il tempo il litio offrendo comunque delle pile dalle elevate prestazioni. Nel frattempo però, bisogna rendersi conto della necessità di avere a disposizione tale materiale e recuperarne il più possibile. Come?

I ricercatori della Rice University hanno trovato un’ottima soluzione, utilizzando sostanze chimiche note come solventi eutettici profondi (DES). Nello specifico, gli esperti stanno testando delle radiazioni a microonde per recuperare fino al 50% dell’elemento presente nei catodi delle batterie esauste.

Un nuovo processo

Il nuovo processo permette così di riavere a disposizione una notevole quantità del minerale soprattutto grazie alla presenza del cloruro di colina, un componente del DES efficace nell’assorbire le microonde e sciogliere piano piano il litio.

In soli 15 minuti, si è riuscito infatti a recuperare ben l’87% della risorsa, con una velocità 100 volte maggiore rispetto alla media.

Ridurre l’impatto ambientale

Secondo quanto spiegato poi da Pulickel Ajayan, professore di Ingegneria e parte del team della Rice University, questo metodo non solo aumenta il tasso di recupero ma è anche in grado di ridurre l’impatto ambientale.

I benefici dunque sono tanti, e ci si chiede: che contributo potrebbe portare con il tempo lo sviluppo di tale tecnica per il settore delle batterie?  Considerando che, per i ricercatori, si tratta di un sistema da poter applicare anche per altre tipologie di elementi?

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