Sarà introdotta per tutti i clienti luce e gas, famiglie, condomini e pmi, per comprendere spese e consumi. I venditori avranno 12 mesi per adeguare i sistemi. Il Presidente Arera Stefano Besseghini: “Maggiore rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica”.
Tra un anno la nuova bolletta per famiglie e imprese
Dovremo aspettare ancor un anno, è il tempo concesso ai venditori per adeguarsi, ma da luglio 2025 riceveremo la nuova bolletta della luce e del gas.
“Una riforma auspicata da tempo e da più parti, che evolve la struttura introdotta nel 2014 con la Bolletta 2.0, allineando le informazioni per tutti e rendendole ancora più chiare e semplici, ma soprattutto dando rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica e di comparare agilmente il proprio profilo con le proposte del mercato”, ha spiegato il presidente Arera, Stefano Besseghini.
Approvata a seguito di un lungo processo di consultazione con imprese, consumatori e stakeholder e sottoposta all’Analisi dell’impatto della regolazione (AIR), la delibera 315/2024/R/COM introduce una revisione organica delle informazioni indicate nella bolletta e della loro organizzazione, estendendola poi alla totalità dei clienti finali (domestici, condomini, piccole e medie imprese e BT altri usi come box, cantine e magazzini).
Ecco le novità nel documento
Vediamo come si compone tecnicamente questa nuova bolletta e come ci apparirà. Sul sito dell’Autorità di Regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), è scritto che sarà caratterizzata da un frontespizio unico, uno ‘Scontrino dell’energia’ e un Box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.
Nello specifico, la bolletta mostrerà ai clienti domestici, condomini, piccole e medie imprese, una prima facciata della bolletta in cui i venditori sono tenuti a riportare: l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente sul tipo di servizio in cui è rifornito, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti.
Sarà evidenziato il costo complessivo dell’energia da pagare, in relazione ai volumi consumati secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in “quota consumi” e “quota fissa”, più la “quota potenza” per l’energia elettrica, e ulteriormente dettagliato per voci di spesa (vendita e ‘rete e oneri’).
In questa sezione saranno riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite (interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone RAI.
Nella sezione “Elementi informativi essenziali”, organizzata in box uniformi e omogenei, dovranno essere riportate le informazioni relative alle caratteristiche tecniche della fornitura, letture e consumi, ricalcoli, informazioni storiche sui consumi e la potenza massima prelevata, stato dei pagamenti e rateizzazioni.
Il formato e il glossario
Il documento dovrà essere disponibile in un formato standard, mediante un canale digitale raggiungibile tramite il QR code e l’URL riportati in bolletta.
Infine, con un successivo provvedimento, sarà approvato il “Glossario” con le definizioni delle principali voci riportate in bolletta a cui i venditori dovranno attenersi. Anche il Portale Offerte sarà adeguato alle nuove definizioni ove necessario.
Critiche le associazioni dei consumatori
Secondo l’Aduc, “la questione più “strana” è che dobbiamo aspettare ancora un anno per questa nuova bolletta, il tempo necessario – dicono – perché tutto il sistema si prepari e si adegui… cosa che a nostro avviso si può fare con due click nel giro di poche ore,,, ma che, conoscendo la media dei gestori dei servizi, sarà occasione perché questi ultimi si attrezzino per come renderla inutile… così come hanno fatto con la bolletta 2.0.
Considerata la media dei tempi… ci sono voluti dieci anni perché la precedente bolletta, considerata chiara, fosse invece riconosciuta non tale, e per questo strumento di business della maggior parte degli operatori… quindi per la nuova che parte dal 2025, ci diamo appuntamento al 2035 per sentirci dire le medesime cose.
Non sappiamo se Arera se ne rende conto, ma il metodo che sta utilizzando è quello per consentire che il motto “trovata la regola fatto l’inganno” continui ad essere il metodo di business dei fornitori di questi servizi“.