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Idrogeno, le prospettive in Italia secondo il POR (Piano operativo di ricerca)

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Si è svolto a Roma il primo evento nazionale del Piano operativo di ricerca (POR) sull’idrogeno, organizzato dall’ENEA in collaborazione con RSE e Cnr. Scopo primario del POR idrogeno, finanziato con 110 milioni di euro nell’ambito dell’accordo di programma tra MASE ed ENEA, è rendere sostenibile tutta la catena del valore legata all’H2 green.

Il primo evento a Roma

Consolidare il coordinamento e la collaborazione tra ricerca e accademia nazionale, allo scopo di favorire la creazione di una rete nazionale di competenze multi-interdisciplinari lungo l’intera catena tecnologica e del valore dell’idrogeno. È stato questo il principale obiettivo del primo evento nazionale del Piano operativo di ricerca (POR) sull’idrogeno, organizzato dall’ENEA in collaborazione con RSE e Cnr. Coinvolgendo più di 220 ricercatori provenienti da tutta Italia, la manifestazione ha radunato nella Capitale rappresentanti di istituzioni, ricerca pubblica, università e industria. Un’occasione di confronto a due anni dall’avvio del progetto, che dimostra come la ricerca stia facendo passi da gigante in questo settore, con prospettive di breve, medio e lungo periodo a seconda delle applicazioni.  

Il POR Idrogeno

Scopo primario del POR idrogeno, finanziato con 110 milioni di euro nell’ambito dell’accordo di programma tra MASE ed ENEA, è rendere sostenibile l’economia dell’idrogeno. Il ruolo dell’attività di ricerca è essenzialmente quello di migliorare le tecnologie esistenti e, dunque, supportare l’industria nazionale contribuendo al contempo alla formazione di nuove figure professionali.

ENEA soggetto realizzatore

In particolare, il POR Idrogeno vede ENEA come soggetto realizzatore con un finanziamento di 75 milioni di euro, mentre a Cnr e RSE sono stati assegnati rispettivamente 20 e 15 milioni di euro in qualità di soggetti co-realizzatori.

Hard to abate, residenziale e trasporti

Tema centrale nel dibattito odierno riguarda l’utilizzo dell’idrogeno nei diversi comparti. Nello specifico, si parla di strategie di breve termine nel settore dell’industria hard to abate, mentre di più lunga durata in ambito residenziale e del trasporto pesante.

Il percorso di sviluppo del vettore idrogeno è avviato e non si tornerà indietro. La strada da percorrere è lunga, ma il sistema Paese sta dimostrando di avere tutte le competenze necessarie a livello di ricerca, innovazione e industria per favorire la penetrazione dell’idrogeno nel mix energetico” ha dichiarato il direttore generale ENEA Giorgio Graditi.

Rafforzare il rapporto pubblico-privato

Nel corso dell’evento è stato posto il focus sull’importanza di valorizzare ulteriormente la collaborazione tra ricerca e accademia, anche nell’ottica di rafforzare il rapporto pubblico-privato, mettendo a sistema la domanda di innovazione tecnologica che proviene dal mondo industriale e la capacità di risposta da parte delle Università. All’iniziativa sono intervenuti, tra gli altri, Stefania Crotta, direttrice della Direzione generale Programmi e incentivi finanziari (PIF) del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), Giulia Monteleone, direttrice del Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili dell’ENEA, Viviana Cigolotti, responsabile della Divisione Tecnologie e vettori per la decarbonizzazione dell’ENEA, Lidia Armelao, direttrice del Dipartimento di Scienze chimiche e tecnologie dei materiali del Cnr, e Franco Cotana, amministratore delegato di RSE.

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