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Stoccaggio, il metodo per intrappolare la CO2 fino a 6 volte più velocemente

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Un team di ricercatori dell’Università del Texas, ad Austin, ha messo a punto un metodo innovativo per catturare e stoccare l’anidride carbonica fino a sei volte più velocemente. La grande novità offerta da questa tecnica è la possibilità, rispetto alle precedenti, di farlo senza utilizzare sostanze chimiche nocive.

Stoccare l’anidride carbonica

Stoccare l’anidride carbonica è fondamentale per raggiungere quegli obiettivi di decarbonizzazione fissati per i prossimi anni. Il metodo pensato da un team di ricercatori dell’Università del Texas, ad Austin, è in grado di immagazzinare CO2 fino a sei volte più velocemente, rispetto a tecniche precedentemente sperimentate.

Ma quali le caratteristiche fondamentali? Alla base ci sta la formazione di idrati, ovvero materiali simili al ghiaccio che intrappolano l’anidride carbonica impedendole di essere rilasciata in atmosfera.
Tali prodotti vengono poi stoccati sul fondo del mare, dove le condizioni termodinamiche stabili ne preservano l’integrità.

Il magnesio come catalizzatore

Parliamo di un processo rapido ed efficiente, che prevede anche il magnesio come catalizzatore. È infatti grazie a questo elemento che si ricava un metodo ultra veloce che riesce anche a portare una moltiplicazione di idrati, e dunque maggiore CO2 catturata.

Sfruttando tale sistema in diversi settori industriali, se ne potrebbero trarre innumerevoli vantaggi, che devono però ancora essere verificati nelle più svariate applicazioni. Di certo, il ricorso alla cattura dell’anidride carbonica è un’ottima soluzione che deve però fare i conti con tante cose, compreso con lo sviluppo tecnologico per aumentare la capacità di assorbimento.

L’intento dei ricercatori del Texas era progettare una tecnica non solo più veloce ma anche più affidabile e rispettosa dell’ambiente, non comprendendo il ricorso a solventi chimici. Le speranze sulla nuova tecnologia sono tante, e gli autori hanno confermato il suo corretto funzionamento con l’acqua di mare. Quali saranno gli sviluppi futuri?

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