Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo all’Assemblea annuale UNEM, ha sottolineato il ruolo da protagonista che l’Italia potrebbe assumere nella decarbonizzazione dei trasporti in qualità di leader di produzione di biocarburanti. Un’ ambizione che però cozza con il limite europeo al 2035 della produzione di motori endotermici.
Come decarbonizzare i trasporti?
L’Italia metterà in campo tutte le soluzioni esistenti per decarbonizzare i trasporti aereo, marittimo e stradale. Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, parlando all’UNEM, l’Unione Energie per la Mobilità, ha però screditato lo stop ai motori endotermici previsto dal regolamento europeo, accendendo i riflettori sui biocarburanti sostenibili.
750 mila tonnellate di biocarburanti avanzati
Il Titolare dell’Ambiente, intervenuto a Roma all’Assemblea annuale dell’Unione, ha affermato che “l’utilizzo dei biocarburanti, di cui l’Italia è grande produttrice, può essere molto più diffuso”, aggiungendo che il tema sarà portato all’attenzione della nuova Commissione europea. Pichetto ha sottolineato come la riconversione delle bioraffinerie assicuri una produzione attuale di biocarburanti pari ad oltre 750 mila tonnellate che, in prospettiva futura, raggiungeranno 1,1 milioni, soprattutto di biocarburanti avanzati. Si tratta di un settore in cui l’Italia vanta una posizione di leadership (tecnologica) a livello internazionale, fattore contemplato dallo stesso PNIEC.
I biocarburanti in commercio
Attualmente esistono due tipi di biocarburante: il bioetanolo e il biodiesel. Il più diffuso in Italia è il biodiesel che si può trovare, per esempio, nei distributori ENI in versione HVO (Hydrotreated Vegetable Oil), generato mediante transesterificazione. In parole semplici un processo chimico che, mediante la reazione generata tra grassi animali, vegetali, e alcol (di solito metanolo), permette di produrre un biodiesel grezzo che poi viene nuovamente raffinato.
Qual è l’impatto sull’ambiente dei biocarburanti ?
Per biocarburante oggi si intende un combustibile prodotto dalle biomasse, cioè dagli scarti di materia organica. Vale la pena ricordare come detto in precedenza che, a livello chimico, non sono affatto sostanze carbon neutral. Infatti, un biocarburante utilizzato per generare combustione all’interno di un tradizionale motore a scoppio, produce CO2 e altre sostanze al pari di altri combustibili inquinanti.
La banca dati della Commissione europea
Dal 15 gennaio 2024, la banca dati dell’Unione per i biocarburanti (UDB), istituita dalla Commissione europea, è aperta alla registrazione online da parte degli operatori economici interessati delle transazioni di combustibili liquidi rinnovabili e di carbonio riciclato. La banca dati è stata prevista dall’articolo 31 bis della direttiva sulle energie rinnovabili del 2018, per migliorare la tracciabilità dei biocarburanti, evitare doppi conteggi e affrontare le preoccupazioni relative alle frodi. Si tratta di uno strumento di tracciabilità globale che ha l’obiettivo di monitorare le partite di biocarburanti derivanti da carbonio rinnovabile e riciclato e le rispettive materie prime utilizzate per la loro produzione, dal punto di origine delle materie prime al punto in cui i combustibili vengono immessi sul mercato dell’UE per il consumo finale.