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Digitalizzazione, SLB e TotalEnergies insieme per nuove soluzioni energetiche

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La società americana SLB e il colosso francese TotalEnergies hanno siglato una partnership decennale per sviluppare insieme soluzioni digitali scalabili, volte a migliorare l’accesso alle risorse energetiche con prestazioni ed efficienza migliori. Ma parliamo di obiettivi al 100% green?

La partnership

La partnership siglata tra la società americana SLB e il colosso francese TotalEnergies nasce al fine di sviluppare insieme nuove soluzioni digitali nel campo dell’efficientamento energetico. Tra queste, la cattura e lo stoccaggio della CO2 e sistemi di IA.

L’intento delle due società è unire le competenze per accelerare lo sviluppo e l’implementazione di innovazioni scalabili, a beneficio tra l’altro anche delle operazioni globali di entrambe.

Riduzione delle emissioni del 30% entro il 2025

Ma di cosa si occupano nel concreto? L’azienda americana, fino a 2 anni fa chiamata Schlumberger, sta lavorando adesso a un futuro più decarbonizzato, convertendosi da maggior società di servizi per pozzi petroliferi, a una realtà tecnologica incentrata sulla promozione dell’innovazione energetica.

Quella francese invece, opera anch’essa nei settori del petrolio e del gas, ma punta al contempo sulle rinnovabili, impegnandosi per portare avanti una strategia più sostenibile che miri a una riduzione delle emissioni del 30% entro il 2025.

I punti chiave della collaborazione

A questo punto bisogna sottolineare quali sono i punti chiave della collaborazione. In primo luogo, la progettazione di soluzioni digitali del sottosuolo per l’ingegneria dei giacimenti, sfruttando l’intelligenza artificiale e le conoscenze di entrambe le aziende per accelerare e automatizzare processi già noti, ma che esigono aggiornamenti.

Secondo quanto dichiarato poi da Namita Shah, presidente di OneTech TotalEnergies, con questa partnership sarà possibile sviluppare software all’avanguardia e applicazioni di ultima generazione, per mezzo di nuovi algoritmi applicati alle geoscienze.

Grandi progetti

Le due società hanno dunque in mente grandi progetti da realizzare. Ma quanto sono realmente green? Il primo tra tutti l’iniziativa nel bacino di Kwanza, in Angola, allo scopo di costruire un impianto di produzione sottomarino consistente di 13 pozzi offshore.

La piattaforma, dal nome ‘Kaminho’, sarà dotata di attrezzature standardizzate al fine di migliorare l’efficienza e la generazione di petrolio. Si dovrebbe partire nel 2028, con la previsione di ottenere circa 70.000 barili al giorno. Ma non vengono così compromessi quegli ideali che puntano invece sulla transizione e su un Pianeta meno inquinato?

Si dovrebbe puntare a innovazioni digitali al 100% sostenibili, e invece spesso pare che si vada proprio nella direzione contraria. Dove arriveremo?

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