L’intervento del Presidente dell’Arera alla decima edizione dell’Italian Ceo Conference di Mediobanca a Milano: “In questi ultimi due anni, che sono stati anni di particolare successo, abbiamo fatto installato rinnovabili per 2/2,5 GW l’anno. Vuol dire che lo sforzo da fare è ancora significativo”.
Da rinnovabili contributo decisivo alla formazione del prezzo dell’energia
Per far diminuire il prezzo dell’energia nel nostro Paese bisogna scommettere con maggior coraggio sulle fonti energetiche rinnovabili e sui sistemi di accumulo, solo così sarà possibil progressivamente contenere il peso del gas nel mercato che aggiorna costantemente i costi dell’energia.
È quanto spiegato da Stefano Besseghini, presidente dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), intervenuto a margine della decima edizione dell’Italian Ceo Conference di Mediobanca a Milano.
“Le rinnovabili riescono a dare un contributo al prezzo e questo lo stiamo vedendo”, ha affermato Besseghini.
Besseghini: “Quando non ho le rinnovabili, il prezzo lo fa il gas”
“Ci sono diverse ore della giornata, in alcune zone del Paese soprattutto al Sud, in cui il prezzo va tranquillamente a 5/10 euro a kW ora. Visto che il prezzo si forma in tutta la giornata – ha aggiunto Besseghini – quando la mattina o la sera non ho le rinnovabili, il prezzo lo fa il gas”.
Bisogna, in sostanza, fare in modo che il ruolo del gas nella definizione del prezzo sia sempre più residuale e che al contrario si dia sempre più spazio alle fonti rinnovabili disponibili sul territorio nazionale.
“Cosa fare perché ciò accada? Bisogna far crescere l’installato delle rinnovabili, sviluppare la parte di batterie e di accumuli, perché danno la possibilità di spostare le ore in cui le rinnovabili sono operative, e poi fare in modo che il gas abbia il meccanismo del capacity market che permette di bilanciare i costi anche quando non è operativo”, ha sottolineato il Presidente Arera.
Che cos’è il capacity market
Il capacity market è un meccanismo progettato per garantire la disponibilità di generazione e l’affidabilità della rete elettrica nazionale nel medio e lungo termine, compensando i produttori per la loro capacità di generare elettricità.
Funziona attraverso aste, dove i produttori di energia si impegnano a essere disponibili per fornire elettricità in futuro, ricevendo in cambio un pagamento. Questo sistema è fondamentale nella transizione energetica, contribuendo a integrare fonti rinnovabili intermittenti e mantenendo l’equilibrio tra offerta e domanda, per una migliore flessibilità energetica.
Per le fonti pulite “sforzo da fare ancora significativo”
Negli ultimi tempi, ha proseguito Besseghini, si installa ogni anno tra gli 8 e i 9GW di rinnovabili: “da qui al 2030 dovremmo installare qualcosa che si avvicina ai 7 Gw. In questi ultimi due anni, che sono stati anni di particolare successo, ne abbiamo fatto 2/2,5 l’anno. Vuol dire che lo sforzo da fare è ancora significativo”, ha chiarito il Presidente dell’Autorità.
Le rinnovabili sono la via maestra per ridurre l’impatto ambientale delle nostre attività economiche ed industriali e per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo. Rimangono però aperte delle falle nell’operato del Governo, come nel caso delle critiche al decreto Aree idonee, almeno secondo alcune associazioni di settore, come l’Anev.
Solo qualche giorno fa, in occasione della riunione dei Presidenti delle autorità di regolazione dell’energia, membri di MEDREG (l’associazione dei regolatori del Mediterraneo), Besseghini ricordava che “la collaborazione e la comprensione reciproca tra i presidenti delle Autorità di Regolazione dell’energia della regione mediterranea e prerequisito necessario per adottare un approccio normativo coerente a livello regionale finalizzato ad attrarre investimenti infrastrutturali e sfruttare appieno il potenziale delle energie rinnovabili della regione mediterranea e, in ultima analisi, per decarbonizzare il settore energetico”.