Per la Giornata mondiale del vento, l’Anev ha diffuso i dati dell’eolico italiano per il 2023 in occasione del convegno presso la sede del GSE dal titolo “I nuovi obiettivi del Pniec ed il ruolo centrale delle reti e dei sistemi di accumulo come fattori abilitanti per il completo sviluppo dell’eolico”. Tanti gli interventi, dal ministro Pichetto Fratin al Presidente Anev Togni, dal Presidente del Gse Arrigoni al Presidente di Nomisma Tabarelli.
I nuovi dati Anev sull’eolico nazionale e gli obiettivi Pniec
L’eolico in Italia ha raggiunto una capacità installata di 12,3 GW nel 2023, secondo i nuovi dati diffusi oggi dall’Anev, l’associazione nazionale energia del vento. Una fonte rinnovabile che contribuisce a soddisfare il 9% della domanda nazionale di energia elettrica. Un dato intermedio, complessivamente positivo, ma che non tranquillizza il nostro Paese.
Il Piano nazionale energia e clima (Pniec) entro il 2030 prevede di raggiungere una capacità eolica di 26 GW per l’onshore e di 2,1 GW per l’offshore. Su questo l’Italia dovrà lavorare molto per accelerare la transizione energetica e su questo so è ragionato al convegno “I nuovi obiettivi del Pniec ed il ruolo centrale delle reti e dei sistemi di accumulo come fattori abilitanti per il completo sviluppo dell’eolico” presso la sede del Gestore servizi energetici (Gse).
Togni (Anev): “Rinnovabili accrescono indipendenza energetica”
“Finalmente si è arrivati al Decreto Fer 2, che ha accettato molte delle nostre istanze, come pure il FerX. L’elemento centrale di entrambi è l’individuazione dei costi degli investimenti“, ha detto il presidente dell’Anev, Simone Togni. Sul decreto Aree idonee per le rinnovabili ha aggiunto: “ci sembra che le Regioni abbiano semplificato molto il compito al ministero. Ma siamo sicuri che si andrà a trovare un percorso, anche perché gli obiettivi sono estremamente chiari“.
“Le fonti rinnovabili, fra cui l’eolico, permettono di accrescere l’indipendenza energetica che, per l’Italia, si mantiene ancora su livelli troppo elevati. Il calo ottenuto negli ultimi 30 anni dall’83% al 77% e’ stato ottenuto con le rinnovabili“, ha rilevato l’Anev.
“La penisola mostra un robusto potenziale di accoglimento dell’eolico sui territori, se si fa il confronto con gli altri paesi europei. In Europa nel 2023 la potenza eolica è stata pari a 274 GW. Per gli obiettivi di RepowerEu, almeno il 42,5% di energia rinnovabile sul consumo complessivo, la capacità dovrebbe collocarsi tra i 420 e 510 GW entro il 2030. Traducendo l’obiettivo al 2030, in un target medio annuo si individuerebbe la necessità di installare circa 25 GW all’anno dal 2024 al 2030”, si legge nel report Anev secondo quanto riportato dall’agenzia Asca.
Tabarelli (Nomisma): “Scenari fisati dal Pniec limitati rispetto a potenziale nazionale onshore e offshore”
Il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, ricorda come lo scenario fissato nel Pniec sia comunque limitato “rispetto al potenziale teorico di 65 GW per l’onshore e di 237 GW per l’offshore a fronte di un giro d’affari del settore eolico a livello europeo di quasi 600 miliardi di euro per rispettare gli obiettivi indicati dalla Ue al 2030”, si legge in un articolo di Celestina Dominelli pubblicato sul Sole24Ore.
“Occorrono altri 16 GW da installare in 7 anni” per raggiungere gli obiettivi Ue, “i dati registrati nel portale di Terna mostrano molte richieste”, ha affermato il presidente del Gestore servizi energetici (Gse), Paolo Arrigoni, aprendo i lavori alla Giornata Mondiale del Vento 2024 organizzata da Anev,.
“Le aste Fer 1 gestite dal Gse hanno concluso 13 procedure competitive, la 14a è in corso e tra qualche giorno arriverà l’esito. Al momento – ha detto Arrigoni – c’è un contingente complessivo di 8000 MW in 13 procedure di cui è stato assegnato il 91% del totale”.
Pichetto Fratin conferma 131 GW di rinnovabili per il nostro paese al 2030
“Stiamo chiudendo il Pniec con piccoli aggiustamenti dovuti al percorso dell’anno e del cambiamento del quadro che si è verificato”, “entro il 30 giugno verrà depositato il testo definitivo che comunque ricalca il percorso che avevamo indicato”, ha invece detto il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, nel suo intervento, confermando l’obiettivo di 131 GW complessivi di rinnovabili per il nostro paese al 2030.
Secondo fonti Ageei, il nostro ministro ha dichiarato: “Credo molto nell’eolico, in particolare nel grande eolico offshore. Il nostro mare al contrario di ciò che dicono ha le correnti giuste, ci sono territori che hanno una ventosità tale da poter dire che possiamo cogliere questa opportunità”.
“Il grande eolico offshore è stato oggetto di un articolo specifico nel decreto energia che prevede da parte del nostro paese di attrezzare porti e navi. Su questo c’è un impegno di anche grandi player nazionali e internazionali – ha proseguito Pichetto Fratin – Il Mediterraneo è un mare che ha anche le correnti d’aria giuste in alto mare, certamente a ovest della Sardegna e nel Canale Sicilia; ci sono territori che hanno una ventosità e una continuità tale da poter dire che possiamo davvero cogliere fino in fondo la sfida“.
“Sviluppare l’eolico – ha spiegato ancora il Ministro – è un obiettivo centrale nel PNIEC e nell’agenda di governo: per questo prosegue il nostro confronto costruttivo con ANEV”. “Nel decreto FER2 gran parte del contingente incentivabile, per 3,8 gigawatt, riguarda nuovi impianti off-shore, mentre presto verrà avviata in due aree demaniali marittime del Mezzogiorno la sperimentazione per la cantieristica funzionale a questa filiera”. “È indispensabile pianificare, come già sta accadendo, crescenti investimenti sulle reti e rafforzare l’accumulo, in linea con l’impegno raggiunto al G7 di Venaria di contribuire a sestuplicarne la capacità al 2030”, ha affermato il Ministro.