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Idrogeno green, la tecnologia SOEC da 10 MW per aumentare l’efficienza dell’elettrolisi del 30%

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Il gigante energetico Shell ha assegnato a Ceres Power un contratto per lo sviluppo di un modulo di elettrolisi SOEC da 10 MW, in grado di generare idrogeno con un tasso di efficienza di 36kWh/kg. Parliamo di una quantità importante che verrà utilizzata per applicazioni industriali di larga scala.

La partnership

Non è recente la partnership nata tra la major energetica Shell e l’azienda tecnologia britannica Ceres Power, siglata in realtà nel 2001. Ciò che è innovativo invece è lo sviluppo della tecnologia di elettrolisi a ossidi solidi (SOEC), da poter utilizzare anche per produzioni industriali di larga scala.

Ma di cosa stiamo parlando nello specifico? Tali sistemi assicurano un livello di efficienza maggiore rispetto ai classici elettrolizzatori, e per la prima volta sono stati testati dall’Istituto nazionale di scienza e tecnologia di Ulsan (UNIST), assieme all’Istituto coreano di ricerca energetica (KIER) e alla Sookmyung Women’s University.

Il funzionamento è piuttosto semplice, con alla base sempre della corrente elettrica che divide l’acqua nelle sue molecole costituenti, ovvero in idrogeno e ossigeno. La differenza è che in questa configurazione, entrambi gli elettrodi sono a stato solido, così come l’elettrolita che trasporta gli ioni.

Performance migliori

In questo modo è possibile ottenere delle performance migliori che negli anni, se si continuerà a procedere con gli studi, regaleranno sempre maggiori soddisfazioni. Parliamo tra l’altro di una tecnologia che sta catturando sempre più interesse a livello internazionale.

L’azienda danese Topsoe per esempio, sta lavorando alla realizzazione di una gigafactory di elettrolizzatori SOEC anche negli USA, decidendo di costruire uno stabilimento molto simile a quello situato a Chesterfield, in Virginia.

Aumentare del 30% l’efficienza

Si tratterà del più grande investimento mai effettuato dalla società scandinava in America, con 400 milioni di dollari complessivi di cui 136 messi a disposizione dal governo di Washington.

Quale il fine ultimo? Aumentare del 30% l’efficienza del processo di elettrolisi riducendo anche il costo dell’H2 rinnovabile. Quali invece le intenzioni di Ceres e Shell?

Partner impegnati non solo nell’idrogeno

Le società prevedono di sfruttare la SOEC a vantaggio dei partner impegnati non solo nell’idrogeno ma anche nella generazione di combustibili sintetici, come commentato da Phil Caldwell, CEO della compagnia britannica, che fa riferimento all’ammoniaca green o ad altri carburanti da adoperare nel settore siderurgico.

Quest’ultimo infatti è uno dei più inquinanti al mondo e produce, su scala mondiale, una quantità di emissioni di CO2 compresa tra il 7 e il 9% del totale, dunque 2,6 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno.

L’uso dell’idrogeno verde potrà già di per sé ridurre tali quantità fino al 90%, ed è per questo che si stanno sviluppando sempre più dispositivi innovativi al fine di incrementarne la produzione.

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