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Il fotovoltaico a terra sui terreni agricoli è una risorsa o una minaccia per il comparto agricolo? L’intervista ad Alessandro Migliorini (European Energy)

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L’intervista video per Energia Italia News ad Alessandro Migliorini, Director and Country Manager European Energy Italy, sul tema molto dibattuto in Italia e in Europa relativo all’utilizzo di impianti fotovoltaici a terra sui terreni agricoli.

Energia Italia News. Il fotovoltaico a terra sui terreni agricoli è una risorsa o una minaccia per il comparto agricolo?

Alessandro Migliorini. Un tema complesso. Perché io credo che quest’ultimo intervento legislativo che c’è stato sia un po’ la coda di una serie di manifestazioni diciamo non proprio positive nel nei confronti dello sviluppo delle rinnovabili in Italia che hanno dovuto affrontare un percorso ad ostacoli negli ultimi anni. Un percorso che si è complicato, perché sono intervenuti degli aggiustamenti legislativi, come il decreto Semplificazioni di 3 anni fa, che di fatto non hanno semplificato gli iter autorizzativi, che poi erano Il tema principale di discussione sullo sviluppo delle rinnovabili; poi abbiamo assistito ad una guerra da parte delle sovrintendenze, guerra che poi si è di fatto conclusa sempre con una serie di pronunce da parte dei Tribunali amministrativi a favore delle rinnovabili.
Anzi, non solo a favore, ma anche di fatto a supporto, perché ricordo alcune pronunce nelle quali si afferma che l’utilizzo delle rinnovabili non solo è positivo per l’ambiente ma contribuisce a conservarlo e quindi viene respinto un po’ questo attacco delle da parte delle sovrintendenze poi sono create altre situazioni critiche, come quella per esempio degli extra profitti, che è stato un altro tentativo di colpire le rinnovabili, in una situazione nella quale, peraltro, le rinnovabili non avevano alcuna responsabilità diretta, perché l’aumento del costo del prezzo dell’energia sul mercato non era certamente legato alle rinnovabili, semmai era legato e lo è tutt’ora al gas, e questo è un altro tema sul quale occorrerebbe confrontarsi, cioè sganciare il prezzo delle rinnovabili dal prezzo del gas, perché certamente si potrebbero vedere i benefici in termini di prezzo finale per il consumatore.
Poi in legge di Bilancio abbiamo trovato questa tassazione nei sul diritto di superficie, che è un istituto di diritto che non è mai stato molto utilizzato e che invece ha trovato applicazione nell’ambito delle rinnovabili per l’utilizzo delle aree con una tassazione estremamente forte nei confronti dei privati, cosa che ha creato un problema in corsa, nel senso che questo intervento colpisce indirettamente le rinnovabili, colpendo direttamente i proprietari delle aree di installazione, i quali poi a fronte di questa situazione hanno cominciato manifestare dei dubbi su contratti già in essere, pur essendo magari contratti preliminari e quindi creando non pochi problemi.
Quindi siamo arrivati al decreto Agricoltura, che ovviamente parte da dei presupposti che sono pretestuosi, perché come abbiamo avuto modo di dire più volte, l’utilizzo delle aree cosiddette Sao, quindi le superfici agricole utili, è estremamente ridotto rispetto al totale. Oggi parliamo di uno 0,13%, basandoci sui dati, invece di posizioni ideologiche e conservative.
I dati ci dicono che l’utilizzo di superfici agricole è estremamente ridotto rispetto al potenziale. Quindi, questo tipo di approccio critico alle fonti rinnovabili manifesta un atteggiamento univoco da parte dei decisori politici, del Governo e delle regioni, determinando una conflittualità generale dal punto di vista dell’informazione.

Giornalista

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