Roma, 22/11/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Giovannini (ASviS): “L’Italia non è su un sentiero di sviluppo sostenibile”

11
Home > Policy > Policy Italia > Giovannini (ASviS): “L’Italia non è su un sentiero di sviluppo sostenibile”

Oggi alla Camera dei Deputati si è chiusa l’ottava edizione del Festival dello sviluppo sostenibile, promosso dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile. Il co-fondatore e direttore scientifico, già ministro del Governo Draghi, Enrico Giovannini, sprona il Governo: “Le politiche adottate negli ultimi 18 mesi non bastano a cambiare passo, bisogna accelerare la transizione energetica e non rimandarla ulteriormente”. Presentato il “Manifesto per la nuova legislatura europea” e le raccomandazioni per prendere decisioni coerenti con l’Agenda 2030.

Rivedi l’evento conclusivo del Festival dello sviluppo sostenibile alla Camera dei Deputati

Il Festival dello sviluppo sostenibile

L’Italia non è su un sentiero di sviluppo sostenibile, le politiche adottate negli ultimi 18 mesi non bastano a cambiare passo, bisogna accelerare la transizione energetica e non rimandarla ulteriormente”.

Questo ha detto Enrico Giovannini, co-fondatore e direttore scientifico dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), già Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili nel governo Draghi (2021-2022) e Ministro del lavoro e delle politiche sociali del governo Letta (2013-2014), commentando i dati contenuti nel ‘Rapporto di primavera‘ dell’ASviS.

Il documento è stato presentato in occasione dell’evento conclusivo del Festival dello sviluppo sostenibile, intitolato “Urgenze, aspettative e impegni per lo sviluppo sostenibile: verso il ‘Summit sul Futuro’ delle Nazioni Unite“.

Ottava edizione della manifestazione, conclusasi oggi alla Camera dei Deputati, con la presentazione alla politica e alle istituzioni delle proposte dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), tra cui il “Manifesto per la nuova legislatura europea” e le raccomandazioni al Governo per prendere decisioni coerenti con l’Agenda 2030 sia a livello globale, in occasione del “Summit del Futuro” di settembre delle Nazioni Unite e della prossima riunione del G7, sia a livello nazionale, dove il cammino verso lo sviluppo sostenibile procede a rilento.

Giovannini: “Fondamentale accelerare gli investimenti green”

Politiche nazionali che il Governo in carica non sta supportando adeguatamente, perché come ha spiegato Giovannini, “è fondamentale accelerare gli investimenti verdi e lavorare seriamente ad uno scenario zero emissioni, grazie al quale è possibile ridurre concretamente i costi, favorire la crescita, mantenere i conti in ordine, contrastare la crisi ambientale e climatica, potenziare l’autonomia energetica nazionale”.

Al contrario, ha commentato il direttore ASviS: “Ritardare la transizione energetica a partire dal 2030, invece, aumenta i costi nel breve, nel medio e nel lungo termine, rallentando l’economia, senza contare l’aumento del rischio di eventi climatici disastrosi”.

Sempre l’ex ministro, all’evento organizzato alla Camera, ha ricordato che “Rischiamo di arrivare al 2027 con una situazione più o meno invariata e a quel punto mancheranno solo 3 anni per l’Agenda 2030, non ci siamo proprio”.

L’importanza delle elezioni europee di giugno

Il risultato delle elezioni per il Parlamento europeo determinerà se e in che modo l’Unione europea perseguirà le ambiziose politiche per lo sviluppo sostenibile avviate nell’ultimo quinquennio – ha dichiarato il direttore scientifico dell’ASviS – a tal fine, l’UE dovrebbe adottare, entro la fine di quest’anno, un ‘Piano per l’accelerazione trasformativa’ coerentemente con gli impegni sottoscritti nel corso del Summit dell’Onu del settembre 2023. Anche l’Italia deve fare altrettanto, realizzando quanto indicato dalla nuova Strategia nazionale di sviluppo sostenibile, ma per fare questo bisogna passare dalle parole ai fatti e smetterla di assumere decisioni contraddittorie che frenano la transizione ecologica, rallentano l’innovazione, aumentano le disuguaglianze e rendono ancora più complessa la già articolata governance delle politiche pubbliche. Da questo punto di vista, va ripensato profondamente il disegno di legge sull’autonomia differenziata, la cui approvazione renderebbe impossibile ogni coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile, contraddicendo clamorosamente quanto approvato dal Governo solo nove mesi fa”.

Il Festival, secondo Giovannini, ha inoltre consentito di smentire ben otto stereotipi molto diffusi tra gli italiani: “la sostenibilità è una parola vuota“, “la società italiana è composta da sonnambuli“, “i giovani non sono interessati alla politica“, “le imprese chiedono di rallentare la transizione alla sostenibilità“, “solo lo Stato sa cosa bisogna fare per migliorare l’Italia“, “l’Europa è un problema, non una soluzione“, “dobbiamo pensare prima alle persone e poi all’ambiente“, “le organizzazioni internazionali sono inutili“.

Giornalista

Articoli correlati