Elaborate dal Gse, le regole stabiliscono le modalità attuative per l’accesso agli incentivi messi a disposizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per oltre un miliardo di euro, per la costruzione di impianti agrivoltaici corredati degli strumenti di misura per monitorare l’attività agricola sottostante.
Pichetto Fratin (Mase): “Prosegue nostra azione verso un settore che può contribuire significativamente alla transizione energetica”
Fissate dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) le regole operative sulla misura del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) finalizzata a sostenere la realizzazione di sistemi agrivoltaici avanzati in grado di coniugare la produzione di energia rinnovabile fotovoltaica con la produzione agricola.
L’obiettivo finale è l’installazione di pannelli fotovoltaici in sistemi agrivoltaici per una capacità complessiva di circa 1 GW e una produzione indicativa di almeno 1.300 GWh/anno, da raggiungere entro giugno 2026.
“Prosegue la nostra azione – ha dichiarato in una nota il Ministro Gilberto Pichetto Fratin – verso un settore che può dare un contributo significativo alla transizione energetica, tutelando e, anzi, rafforzando la produzione agricola di qualità”.
1,1 miliardi di euro del Pnrr, come accedervi
Regole che sono state elaborate dal Gse (il Gestore servizi energetici) e che stabiliscono le modalità attuative per l’accesso agli incentivi messi a disposizione del Pnrr.
Si parla di circa 1,1 miliardi di euro che potranno essere spesi per costruire nuovi impianti agrivoltaici, ma anche per installare tutti quei sistemi che consentono di misurare e monitorare la qualità dell’attività agricola sottostante: “al fine di valutare il microclima, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo, la resilienza ai cambiamenti climatici e la produttività agricola per diversi tipi di colture”.
Si stima che in questo modo sarà possibile dotare l’Italia di nuovi impianti per la produzione agricola ed energetica di scala medio-grande.
L’accordo tra i ministri Lollobrigida e Pichetto Fratin per il fotovoltaico nei terreni agricoli
Si tratta di impianti che però dovranno rispettare dei vincoli (fortemente contestati), quelli definiti dal ministero dell’Agricoltura, guidato da Francesco Lollobrigida, e condivisi dal collega del Mase, tra cui lo stop agli impianti collocati a terra, che impediscono di fatto la coltivazione, e nelle zone classificate come agricole dai piani urbanistici.
L’installazione sarà comunque permessa per diverse tipologie di terreni: impianti di agrovoltaico; cave; miniere; aree in concessione a Ferrovie dello Stato e ai concessionari aeroportuali; aree di rispetto della fascia autostradale; aree interne ad impianti industriali; aree sulle quali già insistono impianti per rifacimento, modifica, revisione purché non comporti un incremento della superficie già utilizzata.
Il ministro Pichetto Fratin ha inoltre precisato che il decreto concordato in Consiglio dei ministri concede di installare i pannelli “in terreni agricoli compromessi, come quelli a 300 metri dalle autostrade o fra autostrade e ferrovie”.