Secondo il think tank Ember, oltre il 30% dell’elettricità mondiale è ora generata dalle rinnovabili, ma tra tutti si distingue il Portogallo. Perché? Nel Paese il 95% dell’energia prodotta deriva dal fotovoltaico e da altre Fer, come dichiarato dall’operatore di rete REN.
La situazione del Portogallo
Sulla transizione energetica, la situazione del Portogallo è sicuramente una delle migliori a livello mondiale. Non è la prima volta che il Paese si distingue per un suo record. Anche nel 2023 infatti, il gestore della rete elettrica nazionale REN ha parlato di 31,2 TWh di elettricità pulita generati.
Si tratta del primo traguardo storico raggiunto della Nazione, con l’energia green che ha coperto il 61% della domanda nazionale soprattutto grazie all’idroelettrico.
Proprio su questo fronte, oggi è invece il fotovoltaico ad avere la meglio e a regalare allo Stato un ulteriore risultato.
La continua crescita dell’energia solare
In questo momento, il 95% dell’elettricità prodotta nel Paese proviene dalle rinnovabili. Ricordiamo che anche lo scorso anno, lo stesso Portogallo è riuscito ad alimentarsi al 100% con energia pulita per quasi una settimana, avvicinandosi sempre di più alla neutralità climatica fissata al 2050.
In particolare, il gestore REN sottolinea la continua crescita dell’energia solare, con una produzione raggiunta ad aprile 2024 equivalente alla più alta mai registrata finora. Questa infatti, ha coperto il 10,5% del consumo elettrico nazionale.
Un perfetto connubio delle diverse fonti alternative
Nello Stato dunque c’è un perfetto connubio delle diverse fonti alternative dato anche dalle ottime condizioni geografiche e climatiche del territorio.
Merito poi anche delle politiche messe in campo negli ultimi anni, con impianti green costruiti uno dopo l’altro e in maniera rapida e sequenziale. Già nel 2016 infatti, nella Nazione si parlava di raggiungere le zero emissioni al 2050, quindi diversi anni prima che si prendesse la decisione a livello europeo.
Le ultime centrali a carbone poi, sono state chiuse nel 2022, lasciando il gas (importato) come unico supporto fossile nel mix energetico nazionale. Quali saranno i prossimi record da battere?