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Energia, cosa ci si aspetta dalle elezioni europee?

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Alla vigilia delle elezioni europee sono diversi i temi energetici al centro del dibattito. Questione climatica vs crescita economica, autonomia energetica, fonti rinnovabili, gas, petrolio, materie prime critiche e differenziazione degli approvvigionamenti, gli argomenti attorno ai quali si stanno creando le maggiori divergenze. Il nuovo documento strategico “7Ds for Sustainability”, pubblicato dal think tank del PPE, spinge ad esempio, per un riorientamento del Green Deal verso la crescita economica.

LEGGI IL DOCUMENTO STRATEGICO DEL PPE

Lo spartiacque in merito alle linee industriali

Le elezioni europee di giugno potrebbero rappresentare uno spartiacque nella politica energetica del vecchio continente. In vista dell’appuntamento imminente, i diversi gruppi politici stanno iniziando ad esporre le proprie posizioni a riguardo, evidenziando preoccupanti divergenze, soprattutto in merito alle “linee industriali” da seguire. Ancora oggi c’è, infatti, chi sostiene che il percorso di decarbonizzazione intrapreso sia troppo duro e intriso di un ideologismo che stride con gli interessi economici delle imprese. Tra le diverse alternative volte a trovare una quadra sulla controversa questione del clima, non si esclude la possibilità di una grande coalizione post-elettorale, in cui convergano tutti i principali partiti, o per lo meno quelli di centro e di destra, già mostratisi favorevoli a un tale approccio.

I temi al centro del dibattito

Ad oggi il dibattito di Bruxelles verte principalmente sulle preoccupazioni inerenti l’instabilità geopolitica determinata dai conflitti in corso e dunque sull’esigenza di diversificare gli approvvigionamenti energetici, in direzione di una sempre maggiore autonomia dai fornitori russi e mediorientali. Motivo di accesi scontri è la questione della “minaccia” finanziaria rappresentata dalle politiche ambientali che, per alcuni, andrebbero a determinare un “deficit di investimenti” in Europa, oltre a danneggiare le industrie e le imprese europee. È dunque lecito chiedersi se RePower Eu e Green Deal , al di là delle contestazioni rientranti nella mera propaganda elettorale, saranno davvero oggetto di modifiche. 

Il Green Deal

Ad esempio, il documento strategico “7Ds for Sustainability”, pubblicato dal think tank del PPE, il Gruppo più numeroso in Parlamento, spinge per un riorientamento del Green Deal verso la crescita economica. “Purtroppo, alcune parti dell’equazione della politica climatica dell’UE non funzionano e portano a risultati indesiderati”, ha commentato Dimitar Lilkov, uno dei redattori del testo.

L’importanza del mercato unico

Sia per il PPE, che per l’ECR, il mercato unico dell’UE è essenziale per raggiungere i target relativi all’abbattimento delle emissioni di carbonio e al tempo stesso sostenere innovazione e PMI. Tuttavia, nel documento strategico del PPE si legge che “il mercato unico è la risorsa chiave dell’Europa per ridurre i costi della trasformazione, ma deve essere rafforzato per diffondere le tecnologie strategiche net zero per l’elettrificazione diretta e indiretta”. In particolare, il documento punta il dito contro l’eccessiva burocrazia che caratterizza lo scenario industriale europeo, mirando a una deregolamentazione in tal senso.

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