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Semiconduttori, apre nuovo sportello per la filiera nazionale. Al via le domande

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La misura agevolativa intende supportare specifici progetti in grado di introdurre in Italia capacità distintive nella fabbricazione dei semiconduttori o nella produzione di apparecchiature o componenti chiave per la filiera continentale, fondamentali per alcune industrie, tra cui l’elettrificazione della mobilità e dei trasporti, le tecnologie necessarie per le fonti energetiche rinnovabili, come il fotovoltaico e l’eolico, le tecnologie pulite per le zero emissioni in generale.

Semiconduttori per la doppia transizione

È aperto il nuovo sportello dei Contratti di sviluppo dedicato alla filiera nazionale dei semiconduttori, a cui inviare le domande per accedere alle risorse del Fondo nazionale per lo sviluppo del settore, che dispone di una dotazione di oltre 3,2 miliardi di euro per il periodo 2022-2030.

Possono presentare domanda tutti le imprese, di qualsiasi dimensioni, che abbiano come obiettivo lo sviluppo di programmi industriali in cui rientrino progetti di investimento produttivo, per la tutela ambientale e, eventualmente, di ricerca e sviluppo.

La misura agevolativa intende, pertanto, supportare specifici progetti in grado di introdurre in Italia capacità distintive nella fabbricazione dei semiconduttori o nella produzione di apparecchiature o componenti chiave per la filiera continentale, fondamentali per alcune industrie, tra cui l’elettrificazione della mobilità e dei trasporti, le tecnologie necessarie per le fonti energetiche rinnovabili, come il fotovoltaico e l’eolico, le tecnologie pulite per le zero emissioni in generale.

Iniziativa che fa parte del Chips Act

L’iniziativa si inserisce nel più ampio contesto di politica industriale che vede l’Unione europea impegnata a rafforzare la catena del valore continentale dei semiconduttori nel medio-lungo periodo, al fine di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e la resilienza del settore (“Regolamento sui chip” o Chips Act).

I chip sono risorse strategiche per le principali catene del valore industriali e per la doppia transizione, energetica e digitale. Con la trasformazione digitale, infatti, stanno emergendo nuovi mercati per l’industria dei chip, come le automobili altamente automatizzate, il cloud, l’Internet delle cose, la connettività, lo spazio, la difesa e i supercomputer.

L’obiettivo generale è arrivare a produrre semiconduttori efficienti sotto il profilo energetico e affidabili per garantire la qualità e la sicurezza delle applicazioni critiche.

La microelettronica e la Linea pilota europea a Catania

Alcuni giorni fa, a margine della conferenza di Fdi a Pescara, Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy, ha annunciato che l’intenzione di “realizzare pienamente un piano sulla microelettronica che potrà configurare investimenti vicini ai 10 miliardi nell’arco dell’anno”.

Già abbiamo annunciato, qualche settimana fa, l’investimento in Silicon Box, oltre 3 miliardi“, ha proseguito, con l’aggiunta della notizia della “linea pilota della Commissione Europea” che si realizzerà a Catania sul chip del futuro, “altri 400 milioni“.

In quest’ultimo caso si parla del progetto approvato dal Governing Board del programma Chips Joint Undertaking, che ha l’obiettivo di rafforzare la leadership tecnologica europea nel settore dei semiconduttori.

L’iniziativa, coordinata dal Cnr e finanziata con oltre 360 milioni di euro, prevede l’insediamento nell’area catanese di una Linea Pilota per la microelettronica di potenza, che realizzerà prototipi necessari allo sviluppo di applicazioni innovative nel campo della mobilità elettrica e delle telecomunicazioni

Giornalista

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