Quello di Ceprano, nel Lazio, sarà il primo parco solare condiviso in Italia. L’iniziativa, lanciata dalla startup Gridshare, nata dalla venture britannica Funders Factory in collaborazione con Fastweb, consiste nell’offrire a tutti la possibilità di acquistare una “porzione” dell’impianto, in modo da diventarne co-proprietari e beneficiare di produzione e vendita di energia pulita.
Come diventare co-proprietario di un parco fotovoltaico
Una startup che punta sul fotovoltaico e sull’ambizione degli italiani di investire nel settore. GridShare è la prima azienda in Italia ad offrire a tutti l’opportunità di acquistare porzioni di parchi solari, rendendo verosimile la possibilità di diventare co-proprietari di grandi infrastrutture e dunque proteggersi dalle insidie del mercato energetico.
Il concetto di democratizzazione dell’energia
Rendere più accessibile l’energia rinnovabile può e deve essere considerato l’obiettivo del millennio. Il concetto di democratizzazione però, può essere esteso al settore energetico solo a fronte della reale possibilità di investire e possedere azioni, consentendo a chiunque di diventare proprietario di un impianto fotovoltaico e dunque di beneficiare dei ricavi della vendita di energia solare prodotta. E’ questa la direzione in cui va la campagna di crowdfunding lanciata su CrowdFundMe da GridShare, volta a lanciare il primo progetto di parco fotovoltaico condiviso, in cui gli utenti hanno la possibilità di produrre, consumare e condividere energia pulita. Registrandosi sul sito del progetto è possibile calcolare i propri consumi e scoprire, dunque, quanto investire e quanto guadagnare.
Il parco solare di Ceprano
La startup, che nasce da Founders Factory, un venture studio britannico, in collaborazione con Fastweb®, ha iniziato a promuovere la realizzazione del primo parco solare condiviso tramite la cooperativa “Energia Democratica“, costituita per l’occasione. Si tratta del Parco Solare di Ceprano (Lazio), un impianto fotovoltaico a terra che copre una superficie di oltre 11.000 mq, con una capacità installata di 500 kW e una produzione annua di più di 850.000 kWh. L’infrastruttura utilizza tracker monoassiali per massimizzare la resa e sarà in grado di coprire il fabbisogno di circa 350 famiglie, evitando l’emissione di circa 450.000 kg di CO2 ogni anno.