Dal G7 “Clima, Energia ed Ambiente” di Torino, a Venaria Reale, il documento conclusivo del vertice ministeriale dedicato alla sostenibilità energetica e ambientale, alle fonti pulite e rinnovabili, al contrasto ai cambiamenti climatici e all’abbattimento delle emissioni inquinanti. Un compromesso storico per fare qualche passo in avanti nella transizione energetica ed ecologica.
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La Carta di Venaria
Abbandono del carbone entro il 2035, forte crescita delle rinnovabili, maggiore collaborazione sulla fusione nucleare, ridurre la dipendenza energetica dall’estero, in particolare dalla Russia, abbattere le emissioni inquinanti da metano, sono i punti chiave inseriti nell’accordo raggiunto oggi tra i ministri dell’Ambiente e dell’Energia dei Paesi del G7 a Torino, in quella che passerà alla storia come Carta di Venaria.
l 32 delegati riunitisi a Torino per il G7 “Clima, Energia e Ambiente” guidato dalla Presidenza italiana, hanno raggiunto (almeno verbalmente) un compromesso a sintesi di tutte le sessioni del G7. Dopo il fallimento di Cop28 a Dubai lo sorso anno, il summit internazionale ancora in corso nella Reggia di Venaria torna sull’ipotesi di addio al combustibile fossile più inquinante. Stavolta la deadline è al 2035, ma gli accordi “tecnici” dovranno essere affiancati da quelli politici.
Un lavoro significativo, dal punto di vista politico, ha spiegato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin: “Un impegno comune, coniugare le differenti esigenze e sensibilità nel segno di un obiettivo condiviso che è ambientale ed energetico ma anche improntato alla solidarietà fra i paesi del G7 e quelli in via di sviluppo. Vanno in questa direzione le decisioni assunte sull’uscita dal carbone, sulla moltiplicazione della capacità di accumulo di energia, sul sostegno all’adattamento nei paesi del sud del mondo, sull’energia da fusione. È importante che le grandi economie del pianeta assumano la responsabilità e l’onere anche finanziario di condurre la sfida per la transizione ecologica e per attuare un nuovo modello di sviluppo sostenibile”.
I punti chiave del documento
I punti chiave della Carta:
- i Paesi G7 si sono impegnati a chiudere le proprie centrali a carbone entro la prima metà del prossimo decennio (2035 al più tardi) o comunque in una data compatibile con l’obbiettivo di mantenere l’aumento di temperatura entro il grado e mezzo;
- in materia di rinnovabili per attuare l’impegno assunto alla COP 28 di triplicare la capacità di produzione al 2030, i G7 si sono impegnati a contribuire a sestuplicare la capacità degli accumuli di energia al 2030, portandola fino a 1.5 TW, a livello globale;
- istituire un Gruppo di Lavoro sull’Energia da Fusione nucleare per condividere le migliori pratiche ed esplorare le aree di cooperazione;
- ridurre del 75% al 2030 delle emissioni di gas metano dalle filiere dei carburanti fossi;
- decarbonizzare gli impianti industriali e hard-to abate ricorrendo alle tecnologie innovative tra cui CCS, l’idrogeno rinnovabile a basse emissioni e biometano.