In generale, rispetto alle aspettative, la produzione di petrolio e gas della Norvegia è stata leggermente inferiore nel 2023, soprattutto per via manutenzioni prolungate su numerosi giacimenti. Ma la domanda resta al momento stabile e non accenna a diminuire, nonostante lo sviluppo dell’elettrico nel Pese.
La domanda di petrolio e gas in Norvegia
La domanda di petrolio e gas in Norvegia non accenna a diminuire, influenzata da diversi fattori che hanno a che vedere con l’andamento dell’economia globale e con la politica energetica nazionale.
Parliamo infatti di uno dei Paesi principali produttori del combustibile greggio, con importanti riserve offshore presenti nel Mare del Nord. Allo stesso tempo però, il governo sembra mostrare interesse anche per fonti più sostenibili e soprattutto per l’elettrificazione delle auto, considerando i risultati già ottenuti.
La e-mobility
Sulla e-mobility infatti, non si può dimenticare la quota record raggiunta del 90% sulla vendita delle EV, nonostante questa non abbia avuto alcun impatto sul petrolio.
Ci si chiede dunque: è possibile che con il tempo l’adozione di vetture elettriche possa portare su questo fronte a un vero cambiamento? Incidendo direttamente sulla domanda e dipendenza dalle fossili?
Una vera potenza mondiale
Sul settore delle nuove auto ‘pulite’ infatti, non ci sono dubbi sul fatto che la Norvegia sia cresciuta negli anni fino a diventare una vera potenza mondiale, anche grazie a sostanziosi incentivi finanziari in parte sostenuti dal Government Pension Fund Global, ovvero il più grande fondo sovrano al mondo gestito dalla banca centrale Norges Bank, che detiene l’1,5% della capitalizzazione di mercato globale
Eppure, secondo una nota riportata dall’azienda globale UBS, l’impatto sulla domanda di petrolio è davvero ‘trascurabile’ al momento, nonostante gli incentivi del governo sull’elettrificazione, e le azioni messe in campo per sensibilizzare la popolazione. Anche riguardo la rete di stazioni di ricarica lo Stato è leader mondiale.
Cosa emerge
Cosa emerge alla fine da questa situazione? Di certo che il Paese è ricco di contraddizioni. Si è tanto parlato infatti dell’Hywind Tampen, il parco eolico offshore considerato anche la più grande piattaforma galleggiante del mondo.
Eppure questa è stata realizzata al fine di produrre petrolio e gas, con la scusa che l’impianto possa con il tempo compensare in parte le emissioni, e ridurre di 200.000 tonnellate la C02 prodotta. Insomma, la Nazione da una parte sostiene gli Accordi sul Clima di Parigi, ma dall’altra continua a sviluppare le sue riserve di idrocarburi, nonostante le ripetute sollecitazioni anche degli ambientalisti. Fin dove si arriverà?