Secondo un nuovo rapporto di BloombergNEF (BNEF), lo scorso anno la richiesta globale di batterie al litio per veicoli elettrici e sistemi di stoccaggio stazionario è stata pari a 950 GWh, a fronte di una capacità produttiva più che doppia, di oltre 2.600 GWh (di cui oltre 900 GWh fabbricati soltanto in Cina).
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I dati del rapporto
Tra la diffusione dell’e-mobility, che continua a crescere in modo deciso, e i nuovi bisogni di flessibilità della rete, nell’industria delle batterie al litio, non soltanto l’offerta riesce a tenere il passo ma anticipa la domanda di molte falcate. Come mostra l’ultimo rapporto di BloombergNEF (BNEF), infatti, nel 2023 la richiesta globale di batterie Li-Ion per veicoli elettrici e sistemi di stoccaggio stazionario è stata di circa 950 GWh, a fronte di una forza produttiva più che doppia, di oltre 2.600 GWh, di cui oltre 900 GWh fabbricati unicamente in Cina.
La diminuzione dei prezzi delle batterie a litio rappresenta uno degli effetti diretti di tala sovraccapacità. Le prime riduzioni hanno preso il via lo scorso anno, con un meno 14% sul prezzo medio delle ricaricabili (nel frattempo, occorre ricordare che nel nostro paese è stata avviata la fase di testing della prima linea di produzione made in Italy di batterie al litio. Il riferimento è alla gigafactory di Energy Spa, in Veneto, finanziata con contributi a fondo perduto del PNRR per 7,15 milioni di euro).
Surplus di batterie al litio: quale futuro?
“BNEF sta monitorando 7,9 TWh di capacità produttiva annuale di batterie annunciata per la fine del 2025. Comparandola alle proiezioni della domanda di 1,6 TWh, cifra che presuppone una crescita costante della domanda di veicoli elettrici e una molto rapida delle batterie per applicazioni di stoccaggio”, spiega sul portale di BloombergNEF, Colin McKerracher, responsabile dell’analisi avanzata dei trasporti della società di ricerche strategiche.
Dunque, il divario tra domanda e offerta sembra destinato a consolidarsi. “Alcuni anni fa – riprende McKerracher –, le batterie dei veicoli commerciali avevano un costo di molto superiore di quelle delle autovetture. Il motivo? Camion e furgoni rappresentavano volumi assai inferiori, ragione per cui avevano meno potere d’acquisto. Ma quel gap si è ridotto man mano che il mercato ha oscillato a sostegno degli acquirenti, e dovrebbe proseguire a colmarsi man mano che aumenta il problema della sovraccapacità”.
Dalla Cina al Canada (il nuovo che avanza)
Se oggi comanda Pechino, domani spetterà al Canada. La previsione arriva ancora dagli esperti di BloombergNEF, che in un’analisi redigono la classifica degli stati più virtuosi nella creazione di catene delle forniture per accumulatori agli ioni di litio sicuri, affidabili e sostenibili. E, con grande stupore, nell’edizione 2024 il Canada batte la Cina.
Approfondendo 30 paesi e fondandosi su 46 parametri per misurare il potenziale di 5 categorie – materie prime, produzione di batterie, domanda downstream, considerazioni Esg e industria, infrastrutture e innovazione – gli analisti premiano il paese del nord America per gli importanti progressi ottenuti nel comparto manifatturiero e produttivo. Il merito? Va ascritto in particolare alle politiche provinciali e locali sull’auto nonché alla vicinanza con gli Stati Uniti (che occupano il terzo posto del podio).