Si è svolta questa mattina la conferenza stampa di presentazione del G7 Clima, Energia e Ambiente, con la presenza del ministro del MASE, Gilberto Pichetto Fratin, che ha illustrato i temi e l’agenda della riunione ministeriale in programma dal 29 al 30 aprile a Torino.
La conferenza stampa
La conferenza stampa tenutasi questa mattina a Roma, presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera, aveva l’obiettivo di presentare agli organi d’informazione il programma, il metodo di lavoro e gli obiettivi del G7 Clima, Energia e Ambiente, che si svolgerà nella Reggia di Venaria Reale, a Torino, dal 29 al 30 aprile.
Sul tema, il ministro del MASE, Gilberto Pichetto Fratin, ha spiegato come la presidenza italiana consoliderà le iniziative già in corso per concentrarsi su azioni mirate e congiunte, orientate alla concretezza.
Sull’impegno del governo, parla infatti di voler «imprimere una forte spinta allo sviluppo delle rinnovabili», allo scopo di allargare gli orizzonti e andare verso la sicurezza energetica e il raggiungimento degli obiettivi ambientali.
«G7 portatore di risultati reali e ambiziosi»
Durante la conferenza, il ministro ha anche dichiarato di voler rafforzare le politiche di adattamento cruciali per la tenuta e la resilienza dei sistemi naturali ed economici, aggiungendo che a Venaria «l’Italia arriva con idee chiare e la determinazione necessaria per rendere questo G7 portatore di risultati reali e ambiziosi».
Alla stampa poi, sottolinea che tra gli obiettivi del MASE ci sarà anche il lancio, nel corso della ministeriale, di iniziative congiunte come l’avvio di gruppi di lavoro, coalizioni e specifiche collaborazioni su questioni di interesse. Ma quali saranno i temi trattati? E quale l’agenda?
Clima, Energia, Ambiente
Sono quattro le sessioni di lavoro previste. In particolare, dalle ore 10 del 29 aprile si aprirà la plenaria dei ministri, per poi concludersi con la ‘Foto di famiglia’. A seguire, ci sarà dalle 14:30 una prima parte dedicata a Clima ed Energia, e una seconda, a partire dalle 16.30, incentrata invece sulla sessione Ambiente, che concluderà la prima giornata.
Il primo argomento trattato prenderà come riferimento il ‘Net-zero’, che punta a un’economia a zero emissioni e al potenziamento di sistemi di accumulo e flessibilità. Al contempo, si parlerà di come promuovere al massimo le rinnovabili, come potenziare l’efficienza energetica, la sicurezza e la catena di approvvigionamento dei minerali critici, e come sfruttare le più innovative tecnologie per soddisfare tali scopi.
L’ambizione è anche quella di continuare a collaborare anche con le Nazioni più vulnerabili, quali l’Africa, soprattutto sul fronte delle risorse, delle infrastrutture locali e dell’adattamento.
L’economia circolare e l’efficienza delle risorse
Nella sessione ‘Ambiente’, si affronterà nello specifico la questione del consumo e della produzione green, l’economia circolare e l’efficienza delle risorse, il riciclo delle materie prime critiche e la circolarità nell’industria tessile e nella moda. Verranno poi trattati altri argomenti ‘caldi’, quali la protezione della biodiversità, degli ecosistemi, del mare e degli oceani.
Al centro poi anche l’uso sostenibile delle risorse idriche e la necessità di lavorare per il contrasto al degrado del suolo, per la lotta alla desertificazione e ai cambiamenti climatici, e per l’uso delle tecnologie avanzate per il monitoraggio.
Chi sarà presente
Martedì 30 aprile poi, si terrà una nuova plenaria, con l’obiettivo di definire il comunicato conclusivo e con un’altra conferenza stampa prevista per le 14:30. Ma chi sarà presente a Venaria?
Oltre ai ministri di Italia, Francia, Germania, Canada, Stati Uniti, Giappone, Regno Unito e Commissione europea, è invitata la Presidenza COP28, gli Emirati Arabi Uniti, quella del COP 29, l’Azerbaigian, il Brasile quale presidenza di turno del G20, la Mauritania, il Kenya, l’Algeria e la Banca Africana di Sviluppo.
Presenti anche organizzazioni internazionali, come l’International Energy Agency (IEA), l’International Renewable Energy Agency (IRENA), l’Overseas Development Institute (ODI), la United Nations Environment Programme (UNEP) e l’OCSE.
Le sfide da superare
Le sfide da superare a livello globale sono molteplici, ma la speranza è la riunione ministeriale porti alla fine a dei risultati concreti, per un 2024 che potrebbe essere decisivo per la politica europea.
I leader eletti a giugno infatti, saranno chiamati a mettere in campo azioni orientate agli accordi internazionali su clima e Agenda 2030, in vista di un possibile futuro a zero emissioni.