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5G, stazioni volanti alimentate dal sole. La rivoluzione giapponese

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Quelli delle telecomunicazioni e delle energie rinnovabili sono settori complementari ed interdipendenti. Lo dimostra l’innovazione tecnologica 5G introdotta in Giappone, volante e alimentata ad energia solare. Le High Altitude Platform Stations (HAPS), il cui lancio ufficiale è previsto nei primi mesi del 2025, potrebbero trasformare il digital divide in un lontano ricordo.

TLC come fattore abilitante della transizione energetica

Quando si parla di tecnologia delle telecomunicazioni di quinta generazione (5G) lo si fa riferendosi alle incredibili potenzialità di quest’ultima in termini di trasferimento di volumi di dati, e di velocità rispetto alle applicazioni precedenti. Difficilmente il settore delle telecomunicazioni e il 5G in particolare, sebbene trasversali e dunque anche abilitanti della transizione energetica, vengono associati ai processi di decarbonizzazione. Invece, si tratta di realtà complementari in questo momento storico, una funzionalità reciproca che si regge sia sulla riduzione dell’impronta energetica (grazie ai consumi più moderati che sono in grado di garantire), sia alla maggior efficienza, nonché resilienza, delle reti elettriche

Stazioni mobili 5G volanti alimentate a energia solare

Reti elettriche migliori equivalgono a una più efficace penetrazione delle fonti di energia rinnovabile nel panorama energetico. E allora, per chiudere il ciclo, perchè non usufruire proprio di una fonte rinnovabile per favorire la diffusione della rete 5G? Su questo concetto si basa la tecnologia rivoluzionaria introdotta in Giappone, che consente di fare un notevole salto in avanti nel settore delle TLC. Le stazioni mobili 5G volanti alimentate a energia solare, meglio conosciute come High Altitude Platform Stations (HAPS) il cui lancio ufficiale è previsto nei primi mesi del 2025, potrebbero trasformare il digital divide in un lontano ricordo.

Assicurare la copertura nelle aree più remote

Rendere l’accesso ad internet più veloce e libero per tutti, indipendentemente dalla posizione geografica, è uno degli obiettivi dell’ambizioso progetto che intende estendere la copertura di rete in aree remote e poco servite, tramite velivoli non pilotati immessi nella stratosfera. Si dice che per ridurre l’impatto ambientale del 5G, e dunque renderlo più sostenibile, ma anche per aumentarne l’efficacia sia necessario allontanarsi dall’attuale paradigma di comunicazione wireless. Il Paese del Sol Levante, facendo proprio questo principio, ha pensato a una radiofrequenza che non viaggia su tradizionali stazioni terrestri.

Vantaggi delle High Altitude Platform Stations

Il vantaggio più evidente dell’adozione della nuova tecnologia, consiste nel fatto che un singolo HAPS può fornire servizi di rete in un’area che richiederebbe normalmente dozzine di stazioni terrestri. Anche l’antenna terrestre più alta non raggiungerebbe il range di una stazione volante. Grazie alla posizione elevata e alla capacità di restare in aria per periodi prolungati, questa tecnologia rivoluzionaria, a impatto zero, supera quindi il problema della costruzione di infrastrutture di rete in Regioni in cui è logisticamente difficile o economicamente poco sostenibile.

Una soluzione di respiro internazionale

Quello delle stazioni 5G volanti alimentate dall’energia solare può e deve essere considerato un progetto di respiro internazionale. Ovviamente, standard tecnologici uniformi a livello globale sono cruciali per l’adozione di una tecnologia del genere, così come l’utilizzo di specifiche bande di frequenza per le stazioni volanti per le HAPS.

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