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Elettrolizzatori, la sovrapproduzione rispetto alla domanda potrebbe arrivare anche a 54 GW a fine anno. L’analisi

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Secondo una recente analisi di BloombergNEF, la capacità di produzione di elettrolizzatori sta crescendo a livello globale molto più rapidamente rispetto alla domanda. Considerando tale situazione, il mercato si trova già in una situazione di ‘overcapacity’.

L’analisi di BloombergNEF

Secondo una recente analisi di BloombergNEF (BNEF) i produttori di elettrolizzatori stanno investendo troppo rapidamente in nuovi stabilimenti, creando una preoccupante ‘overcapacity’ rispetto alla domanda effettiva, che nel 2023 si è fermata ad appena 2 GW.

Per il 2024 si sta registrando però un incremento importante, a fronte di un aumento molto più marcato della capacità di produzione. Per la società, a fine anno si potrebbe anche arrivare a 54 GW.

I dati

Analizzando più nello specifico i dati, c’è la possibilità che si continui a produrre elettrolizzatori per una quantità 17 volte superiore rispetto a quella del 2023, e 7 volte maggiore a quella prevista per il 2024. E nonostante ciò, gli sviluppatori di queste importanti tecnologie continuano ad annunciare ulteriori espansioni, facendo pensare a una capacità annuale di quasi 75 GW per il 2025.

In apparenza, questa rapida scalata potrebbe essere una buona notizia per quel che riguarda gli obiettivi green da soddisfare in ambito idrogeno. Ma cosa comporta la overcapacity?

Le conseguenze

Come già noto, gli elettrolizzatori sono dispositivi fondamentali per l’elettrolisi dell’acqua e la generazione di H2. Una loro sovrapproduzione può portare conseguenze sia positive che negative, a seconda del contesto e dell’utilizzo previsto. Se tale situazione è supportata da una fonte di energia rinnovabile, come il solare o l’eolico, si potrebbe ottenere una maggiore quantità di carburante pulito.

Allo stesso tempo però, ci sono anche dei rischi associati, soprattutto in seguito alla necessità di stoccaggio e smaltimento del combustibile in eccesso.

In tal caso dunque, ci sarebbero non solo dei costi aggiuntivi, ma anche potenziali rischi ambientali se non gestiti correttamente. Riuscire dunque a prevenire queste dinamiche, è importante non solo per mitigare i danni, ma anche per una più corretta gestione della produzione.

Le aziende

In merito alle aziende specializzate nel settore, per BNEF solo una nel 2023 ha registrato profitto, e parliamo di Thyssenkrupp Nucera, con un utile netto di 23 milioni di dollari. In generale poi, il 68% della capacità produttiva globale si trova in Cina, con una quota di proprietà delle società occidentali di recente diminuita a meno del 10%.

La causa? Gli scarsi investimenti e anche la crescente concorrenza con i fornitori cinesi. Nella propria analisi, il BNEF ipotizza anche che solo il 50% della capacità nominale stia producendo in realtà elettrolizzatori, e che il maggiore interesse è rinvolto verso i dispositivi alcalini, con una quota di mercato del 75-80%.

Tutto questo si aggiunge a un aumento dei costi associati a queste tecnologie, così come emerso a inizio marzo sempre da un report di BloombergNEF, con costi di produzione e installazione di impianti superiori rispetto allo scorso anno.

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