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Heatcube: il sistema di stoccaggio (BESS) per l’energia termica rinnovabile

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Dall’accumulo di energia termica per l’industria del tè in Africa, alla produzione green di cemento ed acciaio in Europa. Heatcube, lanciato dalla startup norvegese Kyoto Group, è un sistema di stoccaggio energetico (BESS) innovativo che sfrutta l’impiego di sali fusi e sebatoi modulari, per accumulare energia termica.

Un’idea nata per l’industria del tè

É di una startup norvegese l’idea di un sistema di stoccaggio in grado di accumulare l’elettricità in eccesso proveniente da qualunque fonte. Quando Kyoto Group creò per la prima volta Heatcube, la sfida consisteva nell’utilizzare quella tecnologia innovativa per lo stoccaggio dell’energia termica nei campi da tè dell’Africa rurale. L’idea era, infatti, quella di realizzare una soluzione semplice che non costasse molto, per per essiccare le foglie degli alberi del tè. L’efficienza dimostrata da Heatcube nell’immagazzinare il calore ha spostato l’attenzione sull’enorme potenziale di questo battery energy storage system (BESS).

Accumulo per la produzione di acciaio e cemento

Che si tratti della rete elettrica, di fonte solare o eolica, l’Heatcube accumula energia termica grazie a tre tipi di sali fusi in serbatoi modulari. Il meccanismo si basa sul riscaldamento a resistenza, simile a quello di un bollitore elettrico, e può variare la temperatura dei sali da 170 a 500 gradi Celsius. Rispetto ai sali di CSP, che solidificano a circa 290°C, i sali impiegati per l’Heatcube, raggiungono lo stato solido a 131°C. Una temperatura più bassa consente di ricorrere a materiali diversi per i serbatoi, più economici, e quindi di raggiungere una vasta gamma di clienti. Il convertitore termico può produrre calore sotto forma di vapore, aria calda o oli termici. Tale versatilità rende Heatcube particolarmente adatto alla produzione green di acciaio e cemento.

I principali mercati 

Un sistema di accumulo come Heatcube può essere particolarmente longevo, ricaricabile per oltre 25 anni, a emissioni zero. Sistemi analoghi propongono l’impiego di zolfo e di stagno liquido al posto dei sali, ma quello introdotto da Kyoto Group si caratterizza sicuramente come il metodo più economico e duraturo. Ad oggi, secondo gli sviluppatori i principali mercati di sbocco di questa tecnologia sono la Germania e la Spagna, dove viene puntualmente registrata una domanda elevata di energia termica (attualmente colmata con il gas). 

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