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64 milioni di euro per un bando sulla mobilità elettrica italiana: le ambizioni e i primati

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Rete Ferroviaria Italiana, società del Gruppo FS, ha indetto una gara per la fornitura di energia elettrica proveniente da rinnovabili. L’obiettivo è rendere green il settore trasporti, con programmi regionali ben precisi e con alcuni primati già raggiunti da aziende nazionali.

Il progetto di Rete Ferroviaria Italiana

Il progetto di Rete Ferroviaria Italiana ha uno scopo ben preciso: alimentare con energia proveniente dalle Fer uffici, locali tecnologici, stazioni e altri impianti fissi su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo in questo caso è promuovere l’utilizzo di elettricità pulita, tentando così di decarbonizzare il più possibile il settore trasporti.

Per tale ragione, la società del Gruppo FS (Ferrovie dello Stato Italiane) ha indetto questo bando dal valore di 64 milioni di euro, dichiarando che saranno contrattualizzati circa 100 GWh per i quali è appunto richiesta la certificazione ‘green’, necessaria per attestare la provenienza da fonti alternative.

Si compie così un altro passo verso quello che è il traguardo finale: arrivare a emissioni zero. Quando? Difficile rispondere a questa domanda con certezza.

1.400 nuovi bus e 850 chilometri di ciclabili e ciclovie

Oltre gli obiettivi nazionali fissati infatti, ci sono poi tutti i programmi messi a punto dalle Regioni italiane, con l’ambizione di arrivare quanto prima alla sostituzione totale dei combustibili fossili.

In Emilia-Romagna, per esempio, si punta ad avere 1.400 nuovi bus elettrici e 850 chilometri di ciclabili e ciclovie, e tutto questo rientra nel piano sulla rivoluzione verde promosso dalla Regione, che sta aumentando gli investimenti per decarbonizzare il trasporto pubblico locale e il traffico merci su ferrovia.

Nel corso del convegno ‘Muoversi in Emilia-Romagna’ infatti, alla presenza di importanti cariche quali il presidente regionale, Stefano Bonaccini, l’assessore a Infrastrutture, Trasporti, Mobilità, Andrea Corsini, e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, si è proprio discusso di queste tematiche, ponendo al centro la mobilità del futuro, le sfide del cambiamento climatico e la qualità dell’aria.

Entro il 2025 tutte le linee ferroviarie regionali saranno a zero emissioni

Sia Bonaccini che Corsini stanno lavorando proprio in questa direzione, e hanno evidenziato gli investimenti compiuti in questi ultimi 10 anni che vanno tutti verso un mondo più sostenibile.

In un comunicato viene infatti sottolineato che, entro il 2025, tutte le linee ferroviarie regionali saranno a zero emissioni, e grazie a oltre 1,1 miliardi di euro messi a disposizione, la flotta dei treni sarà completamente rinnovata, con materiale rotabile ad alta efficienza energetica e ridotto impatto ambientale.

Il primo test eseguito al mondo sulla levitazione magnetica

Per quanto sia complesso e duro il raggiungimento di un mondo carbon neutral, l’Italia si sta dunque muovendo in diverse direzioni, ottenendo anche alcuni primati molto importanti per la leadership della Nazione. Si deve per esempio all’azienda hi-tech di Treviso IronLev il primo test eseguito al mondo sulla levitazione magnetica per i binari dei treni.

Di cosa si tratta nello specifico? È durante la ‘LetExpo2024’, ovvero la Fiera del Trasporto e della Logistica organizzata in Veneto, che è stata presentata la possibilità di utilizzare la levitazione ferromagnetica passiva su una tratta ferroviaria già esistente. Entrando più nello specifico, un filmato ha mostrato un prototipo, da circa una tonnellata, viaggiare a una velocità di 70 km/h, sulla tratta Adria-Mestre lunga circa 2 km.

Ne sono emersi risultati positivi, scoprendo che la levitazione magnetica passiva, che non prevede di ricorrere a energia elettrica esterna, può essere applicata a qualunque binario ferroviario, senza bisogno di modifiche tecniche alle infrastrutture già in uso.

Il principio alla base

Ma qual è il principio alla base di tale sistema? Presupponendo che il fenomeno preveda la sospensione di un oggetto su un altro senza alcun supporto oltre a quello dei campi magnetici, in questo specifico caso i treni sarebbero in grado di levitare sopra i binari senza l’utilizzo di energia proveniente dall’esterno.

Com’è possibile tutto questo? Viene creato una sorta di cuscino d’aria per separare fisicamente il veicolo dalla pista, con forti vantaggi in termini di attrito, efficienza energetica, rumore e vibrazioni. Bisogna però utilizzare degli speciali ferro-magneti, a forma di U rovesciata, per avvolgere i binari e permettere al treno di restare sospeso in modo passivo, grazie al campo magnetico generato dai magneti stessi.

Maggiore sicurezza e prestazioni migliori

Si crea alla fine una reazione chiamata ‘diamagnetica’, in grado di generare una forza di repulsione così potente da bilanciare la forza di gravità e permettere al convoglio di levitare in modo autonomo. Si tratta dunque di una vera rivoluzione nel campo ferroviario, molto più vantaggiosa della levitazione magnetica che ha bisogno di essere alimentata da elettricità proveniente da fuori.

Il sistema ideato da IronLev invece è totalmente originale, e garantisce durante il viaggio maggiore sicurezza e prestazioni migliori, grazie a un sistema di controllo tempestivo.

Come spiegato da Adriano Girotto, fondatore e presidente dell’azienda di Treviso, il prossimo passo sarà creare, entro 2 anni, un carrello motorizzato per testare un veicolo dal peso di 20 tonnellate, e alla velocità fino a 200 km/h. Fattibile?

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