L’azienda italiana De Nora è partner di ben 2 dei 52 progetti statunitensi sulle tecnologie per l’idrogeno verde. Si tratta dunque di iniziative finanziate dal governo americano, con l’intento di far crescere il settore e di portare grandi innovazioni nel panorama occidentale.
750 milioni di dollari
Sono ben 750 milioni di dollari quelli investiti dal governo americano per finanziare 52 progetti sulle nuove tecnologie per l’idrogeno rinnovabile. L’obiettivo è sostenere lo sviluppo della filiera in 24 Stati del Paese, riducendo le emissioni e creando più di 1.500 nuovi posti di lavoro.
Il finanziamento rappresenta la prima fase della Bipartisan Infrastructure Law, che prevede lo stanziamento di 1 miliardo di dollari in attività di ricerca, sviluppo, dimostrazione e diffusione, con l’intento di ridurre il costo del carburante e utilizzare almeno 500 milioni per le innovazioni del settore.
Riguardo al provvedimento, si tratta del più grande investimento federale nel trasporto pubblico che sia mai stato deciso nella storia degli Stati Uniti.
52 progetti stabiliti dal governo e selezionati dal DOE
Ma l’aspetto più interessante è che la multinazionale italiana De Nora, faccia parte di 2 dei 52 progetti stabiliti dal governo e selezionati dal DOE (Department of Energy). Ma vediamo nello specifico di che iniziative si tratta.
Sono 8 quelle indirizzate alla produzione di elettrolizzatori a basso costo e ad alta produttività, per 316 milioni di dollari investiti; 10 quelle inerenti lo sviluppo dei componenti e della catena di fornitura per poterli realizzare; 18 quelle che serviranno per costruire tecnologie avanzate; 5 quelle destinate alla produzione avanzata di gruppi e stack di celle a combustibile; altre 10 sempre incentrate sulla catena di fornitura delle celle; e 1 progetto invece messo a punto per per il recupero e il riciclaggio dei sistemi e dei componenti a idrogeno pulito.
‘ScalumGW’
Per quanto riguarda le prime 8, si sta adesso lavorando al progetto ‘ScalumGW’, con De Nora come partner. L’obiettivo è utilizzare i 50 milioni di dollari investiti per innovazioni che possano garantire la produzione industriale su larga scala di elettrolizzatori alcalini, in grado di rispettare gli standard di performance stabiliti dal Dipartimento dell’Energia statunitense.
Tutta l’attenzione si concentra infatti sul modulo di elettrolisi da 20 MW, che potrà essere prodotto e commercializzato sia in Europa che sul mercato nordamericano. Werner Ponikwar, CEO del fornitore energetico americano Thyssenkrupp Nucera, sempre partner dell’iniziativa, ha spiegato quanto generare H2 green su larga scala sia essenziale per il mercato degli Stati Uniti, e per il raggiungimento della transizione energetica.
Elettrolizzatori alcalini
Ma De Nora è anche partner di un altro dei 52 progetti finanziati da Washington, e denominato ‘Advanced Electrodes for Stable, High-Performance, Alkaline-Exchange-Membrane Electrolyzers without Supporting Electrolyte’. Si tratta nello specifico di un’iniziativa, guidata dalla University of Oregon, e nata dall’idea di migliorare la durata degli elettrodi impiegati negli elettrolizzatori alcalini.
Con questo termine si fa riferimento all’elettrolisi e a quei dispositivi che utilizzano l’elettrochimica per dividere l’acqua nei suoi 2 componenti, ovvero H2 e ossigeno (O2), utilizzando una soluzione alcalina come elettrolita.
La multinazionale italiana comincia dunque sempre di più ad affermarsi nel panorama internazionale per quanto riguarda lo sviluppo del carburante, collaborando con fornitori e clienti importanti come McPhy, oltre che Thyssenkrupp Nucera.