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5.000 pannelli fotovoltaici su un cimitero francese, una scelta discutibile?

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La Francia intraprende un passo importante nel comparto fotovoltaico: sfruttare lo spazio di un cimitero, di circa 8.000 metri quadri, per produrre energia green e alimentare il fabbisogno delle famiglie. Un progresso importante o una scelta discutibile?

Tettoie solari su un cimitero locale

Costruire tettoie solari su un cimitero locale a molti potrebbe sembrare un’assurdità, per altri invece potrebbe rappresentare un passo in avanti su quelli che sono gli obiettivi green da soddisfare nei prossimi anni.

A prendere questa decisione, il comune francese di Saint-Joachim, nella Loira atlantica. Qui infatti, circa 8.000 metri quadri saranno sfruttati per installare 5.000 pannelli fotovoltaici, dalla capacità di 1,3 MW. Si tratta di un progetto avviato già nel 2021, con l’intento non solo di generare energia pulita, ma anche aiutare i 4.000 cittadini del territorio costretti ad affrontare una serie di sfide ambientali.

Difendere il cimitero dalle inondazioni

Da un lato infatti, c’è la necessità di accelerare la crescita delle rinnovabili; dall’altro però, bisognava in qualche modo difendere il cimitero dalle inondazioni, essendo comunque stato costruito su un terreno paludoso e soggetto a tali catastrofi.

Oltre a produrre elettricità verde, le tettoie serviranno anche per raccogliere l’acqua piovana, e convogliarla in un vicino complesso sportivo alleggerendo così la pressione sull’ecosistema locale. I pannelli dovrebbe entrare in funzione entro il 2025, dando sviluppo a un’iniziativa definita come di ‘autoconsumo collettivo’.

Ogni residente infatti, contribuirà alla realizzazione dell’opera offrendo una quota di 5 euro, considerando che poi, dei benefici offerti dalle tettoie, ne potranno usufruire tutti i consumatori della comunità, fornendo energia addizionale al paese.

L’importanza del progetto

L’importanza del progetto è dunque legata anche alla possibilità di promuovere la concezione delle CER nel territorio francese, e dalla possibilità di risparmiare sulle bollette. Il costo stimato per l’installazione è di 3,35 milioni di euro, finanziati dall’amministrazione locale grazie con un aumento delle tasse del 7% dell’imposta sugli immobili.

Ma tutto questo sarà possibile soprattutto grazie al lavoro delle associazioni Brier’energie e Recit, con il supporto economico della Fondation de France, agenzia governativa che promuove la crescita della filantropia e delle fondazioni private.

Le critiche

Si tratta di certo di un’iniziativa originale che però sta suscitando anche alcune critiche da parte soprattutto dei cittadini locali. Ouest France, uno dei principali quotidiani della zona, ha pubblicato l’intervento di un residente che ha definito l’iniziativa irrispettosa per i deceduti e per tutte le famiglie.

E non è stato di certo il solo ad aver giudicato in modo negativo il progetto, in un luogo, come quello di un cimitero, che dovrebbe essere considerato spazio sacro e intoccabile. Vedremo che sviluppi ci saranno.

In Italia

Mentre in Francia si prendono queste decisioni, in Italia a che punto stiamo? Tanti i provvedimenti per progredire sulle rinnovabili e sulle CER, ma pochi ancora i progetti autorizzati, rispetto alle aspettative nazionali ed europee. Ma se si parla di pannelli solari sui cimiteri?

Ad Ascoli se ne discuteva già 2 anni fa, con un progetto presentato dal Palazzo dell’Arengo, una delle sedi principali del Comune, per arrivare a un abbattimento del caro energia da elettricità pulita generata direttamente dalle necropoli rurali.

Anche l’impresa Azimut, nel Comune di Ravenna, ha proposto di recente un’iniziativa simile nel proprio piano di investimenti e manutenzioni per gli anni 2023-2025, prevedendo oltre 2 milioni e mezzo di euro di spese, sostenute direttamente dall’impresa.

L’obiettivo? Costruire un impianto fotovoltaico da 180.000 euro, la cui installazione è terminata a dicembre e che dovrebbe a breve entrare in funzione, per alimentare soprattutto il forno crematorio, in modo da renderne l’impatto più ’green’. Qualcosa dunque comincia a muoversi anche nella penisola italiana.

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