Il Gruppo Iren è partner di due progetti di intelligenza artificiale (IA) applicata a economia circolare e domotica finanziati dal programma Horizon Europe: “ReBioCycle”, per lo sviluppo di modelli innovativi di recupero delle bioplastiche, ed “EU-DREAM”, per l’integrazione dell’IA nella domotica e per la massimizzazione dell’autoconsumo da fonti rinnovabili.
Sostenibilità, efficienza e risparmio grazie all’IA. I progetti UE di cui è partner il Gruppo Iren
Impiegare soluzioni di intelligenza artificiale (IA) per rendere più efficiente l’economia circolare, per garantire maggiore risparmio energetico in casa, per massimizzare l’autoconsumo alimentato da fonti rinnovabili, questi i temi centrali su cui lavorerà il Gruppo Iren attraverso due progetti di cui è partner e che sono stati selezionati dal programma Horizon Europe.
Il finanziamento complessivo previsto per i due partenariati ammonta ad oltre 10 milioni di euro.
Si tratta dei progetti “ReBioCycle” (Recycling bio-based plastics increasing sorting and recycled content upcycling), e “EU-DREAM” (Effective Uptake of Digital Services to Repower European Consumers and Communities as Active Participants in Energy Transition and Markets).
“La cooperazione nell’ambito dei progetti europei consente al Gruppo Iren di stare costantemente al passo con le nuove tecnologie, attraverso un confronto con imprese e centri di ricerca e di eccellenza internazionali”, ha dichiarato Enrico Pochettino, Direttore Innovazione del Gruppo Iren.
“La possibilità di co-sviluppare e sperimentare soluzioni innovative in gruppi interdisciplinari di respiro europeo arricchisce non solo l’esperienza di Iren – ha proseguito Pochettino – ma quella dell’intero sistema italiano, dando ulteriore credibilità al percorso di avvicinamento ai target di transizione energetica e di economia circolare”.
Progetto “ReBioCycle”, l’IA per l’economia circolare
Nello specifico, il progetto “ReBioCycle”, che durerà 48 mesi, ha lo scopo di sviluppare modelli innovativi di riciclo per il recupero delle bioplastiche dai rifiuti e il loro riutilizzo, avvalendosi della cooperazione di 20 partner da 7 nazioni.
Iren si occuperà di sviluppare e sperimentare soluzioni tecnologiche per la separazione di materiali di diversa natura (bioplastiche dagli altri rifiuti di plastica) e recupero di materiale utile, con l’ausilio di algoritmi di IA per il riconoscimento delle immagini.
Un braccio robotico automatizzato si occuperà di separare i diversi materiali, selezionando solo le bioplastiche.
Bioplastiche vs plastiche
Si tratta di due materiali di diversa origine e il nome non deve trarre in inganno. Ci pensa il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica (Corepla) a dare le giuste definizioni.
Per “bioplastiche” si intendono quei materiali e quei manufatti, siano essi da fonti rinnovabili che di origine fossile, che hanno la caratteristica di essere biodegradabili e compostabili.
Tutte le altre plastiche, invece, sono composti organici, ossia composti complessi del carbonio, derivanti dal petrolio; contengono principalmente carbonio e idrogeno, e, a seconda del tipo considerato, anche ossigeno, cloro, azoto o fluoro.
Progetto EU-DREAM, l’IA per massimizzarer l’autoconsumo da fonti rinnovabili
Il progetto “EU-DREAM” infine ha l’obiettivo di sperimentare dispositivi elettronici, elettrodomestici e strumenti di domotica, che saranno regolabili da remoto con algoritmi di intelligenza artificiale, al fine di massimizzare l’autoconsumo di energia prodotta da fonti rinnovabili o facilitare l’immissione in rete delle stesse attraverso logiche di demand-response.
Il Gruppo Iren, in questo caso, realizzerà un’area in cui testare elettrodomestici, colonnine di ricarica delle auto elettriche e impianti fotovoltaici, al fine di analizzare la loro flessibilità, interoperabilità, governabilità da remoto e usability per il consumatore.