Il Consiglio di Amministrazione di Eni, riunitosi ieri sotto la presidenza di Giuseppe Zafarana, ha approvato i risultati consolidati dell’esercizio e del quarto trimestre 2023 (non sottoposti a revisione contabile). I prezzi delle risorse energetiche tornano alla normalità o quasi e gli utili si riducono. Il documento.
I risultati consolidati dell’esercizio e del quarto trimestre 2023 per ENI
Il prezzo del gas in caduta libera in Europa (-57%) e la contrazione (+5%) di quello del petrolio Brent hanno avuto sicuramente un effetto forte sui conti di ENI, la controllata della Cassa depositi e prestiti del ministero dell’Economia, che oggi ha pubblicato i risultati finanziari del quarto trimestre 2023 (non sottoposti a revisione contabile).
È quello che i commentatori e lo stesso amministratore delegato di ENI, Claudio Descalzi, hanno definito “scenario incerto e volatile” e che per tutto il 2023 ha tenuto banco, seppur con alti e bassi.
L’AD di ENI, però, ha voluto comunicare entusiasmo e ottimismo sia per il presente, sia per il futuro: “Il 2023 è stato per Eni un altro anno di eccellenti risultati, nonostante uno scenario incerto e volatile. Abbiamo conseguito ottimi risultati sia finanziari che operativi, progredendo nella nostra strategia di creazione di valore, di decarbonizzazione e di contestuale garanzia di stabilità e affidabilità delle forniture energetiche. Il nostro modello satellitare distintivo si conferma un’efficace leva nell’accelerazione della crescita di valore, contribuendo alla nostra performance in modo sostanziale”.
“I risultati finanziari di Gruppo sono stati eccellenti con un Ebit proforma di circa €18 mld e un utile netto adjusted superiore a €8 mld. La generazione di cassa operativa con €16,5 mld su base adjusted prima dell’assorbimento del circolante ha assicurato un significativo surplus in aggiunta al sostanziale ritorno di cassa agli azionisti di €4,8 mld, mantenendo un rapporto di indebitamento di 0,2”, ha precisato Descalzi.
È bene ricordare, che a dicembre 2023 un megawatt-ora (MWh) di gas costava 34 euro, quasi nove volte in meno rispetto all’apice della crisi, ad agosto 2022, quando il prezzo ha superato i 300 euro MWh.
Nel 2022 Eni ha realizzato utili per 20,4 miliardi di euro, il doppio rispetto al 2021.
I dati su utili e indebitamento
In generale, dalla trimestrale del Gruppo emerge che l’utile ante imposte adjusted del quarto trimestre 2023 è stato di 3,2 miliardi di euro (15,1 miliardi su base annua), l’utile operativo di 3,8 miliardi di euro (17,8 miliardi su base annua).
In particolare, la divisione E&P (Exploration and Production) ha conseguito un utile operativo di 2,4 miliardi, mentre la divisione GGP (Global Gas & LNG Portfolio) ha portato a casa un utile di 680 milioni di euro.
Bene anche Enilive, con utili per 120 milioni di euro, in crescita del 5% su base annua, mentre Plenitude & Power raggiunge i 110 milioni di euro, risultato influenzato dai minori margini dell’energia generata dalle rinnovabili e dagli impianti termoelettrici.
L’utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni del quarto trimestre 2023 è stato di €1,64 mld con un tax rate consolidato di circa 48%. Nell’esercizio 2023 l’utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni è stato di €8,3 mld e il tax rate di circa 44%.
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2023 è pari a 10,9 miliardi, in aumento di circa 3,9 miliardi rispetto al 31 dicembre 2022.
I dividenti ENI
A novembre 2023 è stata distribuita la seconda delle quattro tranche del dividendo relativo all’esercizio 2023 pari a 0,23 euro per azione, per un totale di 0,75 miliardi di euro. La terza tranche del dividendo 2023 di 0,24 euro per azione è stata deliberata dallo stesso Consiglio di Amministrazione ed è prevista in pagamento il prossimo 20 marzo.
Le prospettive del business e i principali target industriali e finanziari a breve/medio e lungo termine saranno illustrati nella Strategy Presentation prevista per il 14 marzo.