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Idrogeno verde, la Germania alla ricerca di nuovi accordi e siti di stoccaggio da realizzare

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La Germania, consapevole di non poter produrre internamente tutto l’idrogeno necessario per il suo sistema industriale, sta cercando di stabilire degli accordi con nuovi fornitori. Nel frattempo, l’utility nazionale Uniper Energy Storage sta avviando dei progetti per la realizzazione di nuovi siti di stoccaggio.

Le intenzioni della Germania

Le intenzioni della Germania sullo sviluppo dell’idrogeno sono chiare. Sono già 16 miliardi di euro quelli spesi dal Paese per costruire delle nuove centrali alimentate da tale vettore energetico, che rappresenta una vera scommessa per l’intera Nazione, e non solo.

Il governo federale è però consapevole di non poter produrre internamente tutto l’H2 necessario, ed è per questo che è alla ricerca di nuove partnership estere, prevedendo di stanziare altri fondi per supportare la crescita del settore.

Un quantitativo di idrogeno compreso tra 250 e 600 GWh

C’è in particolare un’azienda nazionale che sta tentando di far salire la produzione scommettendo sulle risorse stesse del territorio tedesco. Parliamo dell’utility Uniper Energy Storage, che vuole dar vita a delle caverne saline situate nella parte settentrionale del Paese.

Qui, l’idea sarebbe quella di stoccare un quantitativo di idrogeno compreso tra 250 e 600 GWh, già entro il 2030 e almeno in una prima fase. Nella seconda invece, si vorrebbero individuare altri potenziali siti dove replicare lo stesso schema, ampliando così la capacità di stoccaggio complessiva.

Come raggiungere questi traguardi?

Ma come raggiungere questi traguardi? L’azienda ci sta lavorando avviando alcuni progetti di storage, come l’Hydrogen Pilot Cavern (HPC) nel comune della Bassa Sassonia chiamato Krummhörn. Lo scopo è sempre lo stesso: creare delle nuove strutture pronte ad accogliere l’utilizzo del carburante ottenuto in modo green.

Tenendo a mente le ambizioni dell’utility poi, l’altra previsione è quella di investire oltre 200 milioni di euro per incrementare la capacità di accumulo e realizzare nuovi siti anche nella Renania Settentrionale, in modo da arrivare il prima possibile a una capacità di 600 GWh.

Nuovi accordi con l’estero

Intanto il governo federale è alla ricerca di nuovi accordi con l’estero per la fornitura di H2, tra cui quello con l’Algeria che risale a fine 2022, e che è stato di recente rilanciato con la visita nella capitale del vicecancelliere e ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck.

Si continua anche a lavorare sul SoutH2 Corridor, il gasdotto che l’Ue ha inserito tra i progetti strategici di interesse comune sui quali puntare nei prossimi anni. Tale opera infatti collegherà le due sponde del Mediterraneo arrivando a coprire fino al 20% della produzione europea di idrogeno entro il 2030, almeno secondo le previsioni.

Anche questo rientra dunque nei piani di Berlino, che vuole aumentare la quota di elettricità da fonti rinnovabili dall’attuale 50% all’80% entro i prossimi 3 anni. Vedremo che succederà.

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