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1,8 GWh di energia dal mare a San Benedetto del Tronto

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A San Benedetto del Tronto ci si è resi conto che l’energia prodotta dal moto ondoso potrebbe soddisfare la domanda di circa 700.000 abitazioni. Si tratta di uno studio di pre-fattibilità, basato sulla ricerca di fonti alternative ed eco-compatibili.

Soddisfare la domanda energetica di circa 700.000 abitazioni

A San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, è in corso uno studio di pre-fattibilità basato sulla ricerca di fonti alternative ed eco-compatibili, allo scopo di soddisfare la domanda energetica di circa 700.000 abitazioni. In che modo? Grazie all’elettricità generata dal moto ondoso del mare, in particolare di quello del Molo Sud del comune marchigiano.

L’esperimento rientra nel PAESC, il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima, ovvero un documento programmatico con il quale gli enti locali italiani stanno pianificando le proprie azioni per raggiungere gli obiettivi fissati da qui ai prossimi anni. Il fine primario riguarda sempre la riduzione delle emissioni di almeno il 40% entro il 2030, sperando poi di arrivare alla tanto sperata neutralità al 2050.

Il Piano vuole anche promuovere la crescita delle rinnovabili a livello tecnologico, per aumentare l’efficienza energetica dei sistemi utilizzati e preparare i territori ai cambiamenti in corso.

Le caratteristiche dello studio

Ma quali sono nello specifico le caratteristiche dello studio condotto a San Benedetto? Si sta ipotizzando l’idea di utilizzare dei corpi oscillanti chiamati ‘wave clapper’, allo scopo di installarli su piattaforme fisse o mobili e produrre così energia dalle onde.

Tali materiali vengono dunque ancorati al fondale a delle profondità di appena 5 metri e, se piazzati nel Molo Sud del comune, potrebbero apportare un contributo energetico green importante. Secondo le previsioni, si ipotizza di poter ottenere in questo modo circa 1,8 GWh all’anno di elettricità pulita. Ma non è finita qui.

Gli esperti stanno pensando di sfruttare anche particolari dispositivi che vengono totalmente immersi in acqua, e che si chiamano ‘wave roller’, al fine di aumentare ancor di più l’efficienza del sistema riducendo, allo stesso tempo, l’erosione costiera.

L’energia dal mare in Italia

Crescono dunque i progetti che hanno a che vedere con l’energia dal mare in Italia. Un esempio è il dispositivo messo a punto dall’azienda speciale Parco di Porto Conte, con sede ad Alghero, e dal nome WEPA.

Si tratta di una tecnologia ibrida che combina un WEC, ovvero un convertitore energetico galleggiante, a un sistema fotovoltaico e a un micro-eolico. Quali saranno i prossimi sviluppi del settore nel mercato nazionale ed europeo?

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