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Idrogeno, Toyota e Chiyoda Corporation insieme per produrre elettrolizzatori PEM da 5 MW

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Toyota e Chiyoda Corporation firmano un accordo per avviare entro il 2025 la costruzione su larga scala di un impianto di elettrolisi per la produzione di H2. L’obiettivo è anche dar vita a dei siti che siano economicamente più accessibili ed efficienti di quelli attuali, oltre che più compatti nelle dimensioni.

L’accordo

Con questo nuovo accordo, Toyota e Chiyoda Corporation vogliono avviare la produzione su larga scala di elettrolizzatori PEM da 5 MW, destinati al mercato interno ed estero incentrato sull’H2.

Nello specifico, i due marchi nipponici stanno lavorando allo sviluppo di un sistema di elettrolisi più compatto, rispetto a quelli già esistenti, e che sia anche in grado di garantire un’efficienza energetica migliore.

Per gli elettrolizzatori verranno usate le stesse celle a combustibile presenti nelle vetture Toyota Mirai, con l’ambizione di generare 100 kg di idrogeno ogni ora. Grazie a tale partnership inoltre, le due aziende contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi nazionali giapponesi nel settore, come parte della Strategia di base sull’H2 formulata dal governo. Di che stiamo parlando?

Investimenti sul vettore

Ottenere sempre più energia pulita è una vera priorità per il Paese asiatico. Proprio per questa ragione, scommettere su nuove fonti rientra nel programma nazionale, che sta puntando moltissimo sui vantaggi dell’idrogeno.

Gli investimenti sul vettore sono infatti molteplici, così come quelli sulle altre rinnovabili. Il Giappone infatti, prevede che il 36-38% della sua fornitura di elettricità proverrà proprio da queste nuove tecnologie nei prossimi anni, con le emissioni ridotte del 46% entro il 2030.

Nel 2017, questa Nazione è stata anche la prima a sviluppare un programma che andasse in questa direzione, spingendosi oggi a voler produrre ben 12 milioni di tonnellate dI H2 entro il 2040.

Non è l’unico

Ma il governo nipponico non è l’unico a mettere tale combustibile al centro dei propri piani. Lo stesso sta facendo la Corea del Sud, la Nuova Zelanda e l’Australia. Nel Paese Oceanico in particolare, si lavora ancora al progetto conosciuto come ‘Central Queensland Hydrogen Project (CQ-H2)’, sostenuto da un consorzio di aziende sia locali che giapponesi.

Le aspettative su questa iniziativa sono molto elevate, ed è per questo che sono stati messi a ben 20 milioni di dollari a maggio da ARENA, e altri 15 milioni dal governo del Queensland. Il carburante ottenuto in modo sostenibile continua dunque ad avere sempre di più un ruolo chiave per la transizione energetica globale. Fino a che punto si arriverà?

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