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Le linee guida di SolarPower Europe per il riciclaggio dei pannelli solari

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SolarPower Europe ha pubblicato delle linee guida per una corretta gestione dei pannelli solari a fine vita. Secondo le stime dell’associazione, i rifiuti provenienti dal settore saranno una fonte fondamentale per la capacità di generazione elettrica totale entro il 2030.
LEGGI QUI IL RAPPORTO.

L’importanza del riciclaggio

L’importanza del riciclaggio è oramai nota a tutti, ma pone delle sfide significative e dei dubbi su come metterla in atto nel modo più sostenibile e conveniente possibile. SolarPower Europe (SPE), la principale associazione del fotovoltaico europeo che riunisce oltre 300 organizzazioni, ha stilato una serie di linee guida riunite nel report ‘End-of-Life Management’.

In particolare, gli autori del rapporto evidenziano quanto i rifiuti del settore costituiranno una parte importante (dal 4% al 14%) di quella che sarà la capacità di generazione elettrica totale entro il 2030, con una proiezione che va dai 60 agli 80 milioni di tonnellate entro la metà del secolo.

Si tratta dunque di raccomandazioni studiate nel dettaglio da oltre 30 esperti del Lifecycle Quality Workstream dell’associazione, che hanno condiviso le proprie conoscenze con l’obiettivo di promuovere anche la crescita dell’energia solare, pilastro fondamentale della transizione verde.

I tre principali processi di riciclo e le linee guida

In generale, i tre principali processi di riciclo sono quello meccanico, chimico e termico, dai quali si ottengono però dei prodotti con dei livelli di purezza e di integrità ancora inferiori rispetto ai materiali originali, specialmente per quanto riguarda il vetro.

Le linee guida dI SPE si concentrano dunque sui diversi obblighi e sui requisiti normativi vigenti a livello europeo, tra i quali il principio della Responsabilità Estesa del Produttore (EPR), la Direttiva quadro sui rifiuti, la Direttiva RAEE e quella sulle batterie, e il Regolamento sull’imballaggio (PPWR).

Facendo dunque riferimento a tali legislazioni, quali sono i consigli degli esperti? Le varie raccomandazioni portano tutte alla stessa considerazione: i moduli fotovoltaici vengono classificati come rifiuti quando perdono la capacità di svolgere la loro funzione originaria, ma ciò non significa che i pannelli sono giunti per certo al termine del ciclo di vita.

Prima di arrivare a quel punto infatti, dovrebbero passare almeno 25 anni, e comunque anche dopo si stima che tali tecnologie potrebbero mantenere circa l’80% della propria capacità produttiva iniziale, offrendo la possibilità di essere ancora riutilizzate.

Una ‘seconda vita’

I pannelli solari possono così vivere in un certo senso una ‘seconda vita’, a condizione che questi ultimi rispettino determinati standard tecnici di adeguatezza. Per SolarPower Europe infatti, devono garantire una soglia minima di produzione elettrica e la presenza di una carta d’identità che ne faciliti la preparazione al riutilizzo.

Inoltre, è importante anche che ci siano delle piattaforme online per rendere più semplice e veloce il commercio di seconda mano, e che non ci siano intoppi allo sviluppo tecnologico del settore al fine di migliorare l’efficacia del processo di riciclaggio.

Gli esperti poi sottolineano come la qualità stessa di questi materiali debba essere controllata, perché questo è un passaggio cruciale per massimizzarne il valore potenziale di tali rifiuti.

Alcuni dati

Alla fine, da tali indicazioni, emerge un quadro generale completo su come gestire i componenti chiave di un impianto fotovoltaico non più utilizzabile, sulla base di alcuni dati pubblicati dall’associazione e che fanno riferimento all’anno da poco trascorso.

Nel 2023 infatti, nell’Unione europea sono stati installati 55 GW di solare utilizzando però una flotta di pannelli troppo vecchia. Ed è proprio da qui che SolarPower Europe ha pensato bene di redigere tale documento, con l’ambizione di poter superare le sfide del settore da qui ai prossimi anni.

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