Il fotovoltaico flottante (FPV), o galleggiante, ha notevoli potenzialità di espansione nel Sud Est asiatico, con Thailandia, Filippine e Indonesia in prima linea. Secondo l’analisi fornita da Rystad Energy, tali Paesi sono destinati a produrre almeno il 10% della capacità solare complessiva dell’ area entro il 2030, aggiungendo presto ulteriori 300 MW agli attuali 500 MW di capacità proveniente da progetti FPV operativi.
Il ruolo fondamentale delle installazioni galleggianti
Il solare fotovoltaico (PV) è destinato a diventare un pilastro centrale del futuro energetico del Sud-Est asiatico. In particolare, da quanto emerge da un recente rapporto pubblicato da Rystad Energy, ruolo fondamentale sarà svolto dalle installazioni galleggianti. Il fotovoltaico flottante, cosiddetto FPV, infatti, oltre a superare vecchi attriti legati alla gestione della terra, consente di aumentare la produzione di energia rinnovabile senza ricorrere alla deforestazione, una piaga in una Regione ricoperta da fitte foreste pluviali.
Filippine, Indonesia e Thailandia in prima linea
La ricerca della Società di consulenza norvegese, evidenzia come il Sud-Est asiatico abbia le potenzialità per rappresentare il 10% della capacità solare totale della regione entro il 2030, anche grazie al predominio di cui gode nel mercato globale del fotovoltaico galleggiante (FPV). Filippine, Indonesia e Thailandia sono in prima linea nel suddetto trend, comparendo tra i Paesi più attivi nell’adozione dell’ FPV per aumentare la capacità di generazione di energia pulita.
Il problema della terra nel Sud est asiatico
Quello dei diritti fondiari è un problema annoso per i produttori di impianti solari nel sud-est asiatico. Il motivo risiede soprattutto nel predominio dell’attività agricola sul resto, a cui è destinata la maggior parte della terra disponibile. La Regione è, dunque, costantemente alle prese con la scarsità di siti idonei a realizzare parchi solari, un problema che accresce la necessità di trovare soluzioni diverse. Le installazioni fotovoltaiche flottanti, che sfruttano i bacini idrici adiacenti alle aree agricole, ma anche lagune e corsi fluviali, offrono per la prima volta un’opzione praticabile, in grado di eludere le tensioni relative all’accesso alla terra.
Progetti per 500 MW
Attualmente, i progetti FPV operativi nel Sud-Est asiatico hanno una capacità complessiva di circa 500 MW. Tuttavia, secondo i dati diffusi da Rystad Energy, già nei primi mesi del 2024 sono previsti 300 MW di capacità FPV aggiuntiva in tutto il Sud-Est asiatico.
Ad oggi, nove dei dieci principali progetti FPV esistenti al mondo si trovano in Cina, con l’unica eccezione del progetto Cirata FPV, in Indonesia, commissionato nel novembre 2023. Il progetto vanta una capacità di 145 megawatt di corrente alternata. Di proprietà dell’azienda statale Perusahaan Listrik Negara (PLN) e della società di energia rinnovabile degli Emirati, Masdar, il progetto Cirata FPV è il più grande del suo genere nel sud-est asiatico.
Il successo del modello thailandese
In Thailandia, cresce a vista d’occhio il numero di aziende che acquista elettricità mediante accordi privati (PPA). Sempre più spesso quest’ultima proviene dal fotovoltaico galleggiante installato nei campi. Si tratta di una strategia simile al leasing dell’energia solare sui tetti, un approccio che consente di mitigare le controversie che spesso si insinuano tra produttori e agricoltori. Il successo del modello thailandese costituisce un precedente per gestire il delicato equilibrio tra le esigenze agricole e l’espansione delle infrastrutture per le energie rinnovabili.