Il ministro Pichetto Fratin: “è l’ingranaggio centrale della transizione energetica del Paese”. Pubblicato sul sito del ministero dell’Ambiente il decreto che favorirà e stimolerà la nascita e lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo diffuso in Italia. Di seguito i tempi burocratici previsti per l’avvio dei portali che raccoglieranno i progetti Cer e le indicazioni su contributi e tariffe incentivanti.
Il Mase pubblica il decreto Cer, ora si parte davvero. Ecco le tempistiche
Un primo, concreto passo in avanti per l’avvio in Italia dei progetti di Comunità energetiche rinnovabili (Cer) e dell’autoconsumo diffuso. A seguito della registrazione della Corte dei Conti, infatti, il decreto del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica entra in vigore a partire da oggi. Ora non c’è che da attendere i tempi tecnici di avviamento.
Ci vogliono infatti 30 giorni per l’approvazione delle regole operative da parte del ministero stesso, previa verifica del Gestore servizi energetici (Gse), necessarie per stabilire modalità e tempistiche di riconoscimenti degli incentivi ai richiedenti, mentre l’entrata in esercizio delle portali web attraverso cui inviare i progetti è prevista entro 45 giorni dall’approvazione delle regole del GSE.
Cer. Pichetto Fratin: “Ancora più vicini a questo atteso obiettivo”
Un paio di mesi circa, se tutto va bene, prima che il meccanismo Cer si avvii regolarmente e che tutti i destinatari possibili, tra cui cittadini, piccole e medie imprese, enti pubblici e cooperative, condomini e terzo settore, fino agli enti religiosi e le associazioni, possano accedere ai portali ufficiali per l’avvio dell’iter burocratico.
L’aspettativa è alta e lo stesso ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, non nasconde la rilevanza di questo provvedimento: “è l’ingranaggio centrale della transizione energetica del Paese, oggi siamo dunque ancor più vicini a questo atteso obiettivo, che potrà veramente dare una svolta per lo sviluppo delle rinnovabili in Italia, rafforzandone la sicurezza energetica e avvicinandoci agli obiettivi climatici”.
Contributi ed incentivi
Il testo offre due percorsi generali per promuovere i progetti di realizzazione delle Comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo diffuso:
- un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, finanziato dal PNRR e rivolto alle comunità i cui impianti sono realizzati nei comuni sotto i cinquemila abitanti che supporterà lo sviluppo di due gigawatt complessivi;
- una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa per tutto il territorio nazionale.
I due benefici sono tra loro cumulabili.
Attraverso il provvedimento, inoltre, sarà favorito lo sviluppo di 5 gigawatt (GW) complessivi di impianti di produzione di energia rinnovabile.
Documenti, suggerimenti e guide informative
Per orientare l’utente, il Gse predisporrà documenti e guide informative, canali di supporto dedicati e suggerimenti operativi, direttamente sul sito www.gse.it.
Sempre da questo sito partirà anche una campagna di comunicazione e di informazione sui benefici e i vantaggi delle Cer rivolta ai consumatori.
Già ora è possibile recepire diverse informazioni chiave per la presentazione delle domande successiva dei progetti nell’area delle domande più frequenti (FAQ).
Vantaggi e benfici delle Cer
Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza sono stati finanziati 2,2 miliardi di euro per i progetti di di Comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo diffuso.
Risorse sicuramente non sufficienti, forse bisognava aumentare il fondo a disposizione, ma l’importante è che il percorso sia stato tracciato e che oggi sia ufficialmente partito.
Tanti i benefici e i vantaggi per i consumatori che riusciranno ad avviare i progetti Cer, vediamo alcuni.
Innanzitutto, si regolarizza l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, come il sole e il vento, di cui il Paese è ricco, si può godere dei minori costi dell’energia per cittadini e imprese, mentre più in generale si attendono nuove e numerose opportunità economiche per tutto il territorio nazionale e una generale e progressiva riduzione delle emissioni di gas serra, in particolare di CO2.
Altro vantaggio non indifferente, all’interno delle Cer possono essere presenti anche infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. L’energia impiegata per la ricarica, tramite appositi algoritmi, sarà considerata dal GSE ai fini del calcolo dell’energia condivisa all’interno della CER.
Benefici non solo economici, ma che si estendono all’ambiente a alla società tutta, perché migliora la qualità della vita dei cittadini e consentono di supportare fattivamente il lungo e non facile percorso di raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030.
Non meno rilevante, infine, è il contributo che le Comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo diffuso possono offrire all’altro difficile percorso del Paese che dovrebbe portarci verso una maggiore sicurezza ed autonomia energetica.