A Milano sono ancora in corso i lavori per la riqualificazione delle sei torri di viale Ca’ Granda, sottoposte a manutenzione dal 2021. Il progetto diventa adesso esempio eccellente di efficientamento energetico per tutta l’Europa.
Il progetto
Il progetto di riqualificazione energetica del complesso condominiale di sei torri Ca’ Granda, a Milano, si trova adesso tra le 6 migliori case history europee del BPIE, Building Performance Institute Europe.
Si tratta di una selezione che esamina vari esempi di efficientamento stilando una lista delle ‘case più green d’Europa’. Nella rosa delle best practice, oltre al sito milanese, ci sono anche una case history belga, una croata, una francese, una tedesca e una spagnola.
Ca’ Granda rappresenta dunque il Belpaese, con il supporto di Renovate Italy che raccoglie numerose realtà imprenditoriali e no profit per promuovere attività proprio di riqualificazione del patrimonio nazionale.
Le caratteristiche
Le caratteristiche di Milano Ca’ Granda? Il complesso si compone di sei torri identiche tra loro, disposte con una rotazione di 90° e su una superficie abitabile complessiva di circa 30.000 mq.
La riqualificazione in corso include sia l’adeguamento sismico del fabbricato, sia il ripristino dell’involucro edilizio attraverso l’installazione di 4.200 mq di facciate ventilate.
Oltre al tetto verde in copertura, si prevede anche la sostituzione dell’impianto termico al fine di permettere, a ogni singola torre, di salire a un livello di classe energetica superiore passando dalla F alla C.
35 milioni di euro
I lavori, iniziati nel 2021, avranno una durata di 25 mesi, e coinvolgeranno 150 addetti per un investimento totale di 35 milioni di euro. Quali risultati ci si aspettano? Le speranze sono tante, e si prevede un risparmio energetico del 62%, un incremento della resistenza sismica e un miglioramento dell’estetica degli edifici.
Gli obiettivi dell’Ue
Tutto questo, rientra negli obiettivi dell’Ue per la decarbonizzazione e la transizione energetica, che prevedono anche lo stop alle automobili a benzina e a diesel, l’eliminazione graduale delle caldaie a gas e l’introduzione di nuovi pannelli fotovoltaici molto più produttivi e convenienti.
Per un mondo a zero emissioni, l’edilizia deve dunque fare la sua parte, considerando l’importanza a livello strategico soprattutto nel tessuto sociale italiano. L’obiettivo sarà migliorare l’efficienza energetica anche dei più antichi palazzi almeno del 50%. Vedremo come andrà da qui ai prossimi anni.