Attivato il Viking Link, il cavo per il trasporto di corrente ad alta tensione più lungo al mondo. Sono 13 miliardi le corone danesi investite nel progetto, per ben 4 anni di lavoro spesi al fine di collegare la Danimarca e il Regno Unito e sfruttare al massimo l’energia del vento proveniente dal Mare del Nord.
Viking Link
Il progetto, dall’investimento pari a 13 miliardi di corone danesi (circa 1,92 miliardi di dollari) vede coinvolte Danimarca e Regno Unito, che potranno così vendere o acquistare energia verde reciprocamente, in base alle situazioni e ai casi di necessità.
Si tratta del più lungo conduttore elettrico sottomarino e terrestre ad alta tensione in corrente continua che esista al mondo, installato dall’azienda italiana Prysmian tra il 2019 e il 2023.
Il collegamento tra i due Paesi, su un tracciato di 765 km, passerà sul fondo del Mare del Nord, considerato luogo ideale per la produzione di energia dal vento. Le ragioni? Per via delle sue acque poco profonde, del clima favorevole allo sviluppo di elettricità pulita e la vicinanza di porti e industrie.
Alimentare 4,5 milioni di case britanniche
Il cavo è entrato in funzione a fine dicembre 2023, e adesso dovrà trasportare 800 MW di potenza, per poi arrivare al suo massimale di 1.400 MW nel 2025.
A questo punto è lecito chiedersi: come mai, ad oggi, la lunga opera di Prysmian non riesce a raggiungere prestazioni più elevate? La causa è legata alla rete dell’alta tensione della parte occidentale dello Jutland, che non è ancora abbastanza robusta e resistente da evitare un eventuale sovraccarico determinato dal passaggio di un quantitativo energetico consistente, come quello richiesto dalla Gran Bretagna.
Tra circa un anno però, quando saranno finiti i lavori per soddisfare le nuove necessità del mercato, Viking Link potrà esprimere tutto il suo potenziale, al fine di alimentare 4,5 milioni di case britanniche.
L’abbondante energia eolica della Danimarca
La vera ragione per il quale l’opera è stata realizzata è dunque portare in Inghilterra l’abbondante energia eolica della Danimarca, che nel solo 2022 è stata la terza fonte elettrica più sfruttata dalla Nazione con una percentuale del 53,6%.
Parliamo infatti di un Paese caratterizzato da venti molto forti che lo hanno reso, negli anni, oggetto di interesse di numerosi investimenti.
Un uso più efficace delle rinnovabili
Grazie a questo nuovo collegamento elettrico tra i sistemi di trasmissione britannici e danesi, si potranno alla fine ottenere nuovi risultati per la transizione energetica e gli obiettivi di decarbonizzazione da soddisfare da qui ai prossimi anni.
L’interconnector infatti, consentirà un uso più efficace delle rinnovabili e l’accesso diretto a una generazione elettrica sostenibile, garantendo anche maggiore sicurezza delle forniture.
Di certo, così come per altre fonti alternative quali il solare, anche l’energia del vento è strettamente legata alle condizioni meteo, e funziona dunque a intermittenza.
Ma adesso, con il cavo più lungo del mondo in funzione, nato da una joint venture tra la società britannica National Grid e l’operatore danese Energinet, si potrebbe utilizzare il surplus energetico ricavato per soddisfare esigenze importanti, soprattutto da parte del Regno Unito.