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El Hierro: l’isola dall’autosufficienza energetica al 100% rinnovabile

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El Hierro è la più piccola delle isole Canarie, al largo delle coste del Marocco. Nel 2000 l’Unesco l’ha dichiarata riserva della biosfera, considerando che circa il 60 % del suo territorio è protetto, e ad oggi è anche un esempio di sostenibilità, alimentata al 100% solo da fonti alternative.

L’isola

L’isola El Hierro ha cercato negli ultimi anni di trovare un’alternativa ai combustibili fossili puntando, soprattutto, su due vettori in particolare, l’eolico e l’idroelettrico, che gli hanno permesso di ottenere grandi risultati: è l’unica al mondo ad aver prodotto tutta l’elettricità necessaria da tali impianti green per 28 giorni consecutivi.

Parliamo di una zona geografica anche favorevole per lo sviluppo di determinate fonti alternative, sulle quali ha puntato molto la società spagnola Endesa per renderla al 100% rinnovabile e a zero emissioni.

Con le ultime iniziative avviate nel 2023, l’isola disporrà di tre tecnologie di generazione pulita, ovvero eolico, idraulico e fotovoltaico, di tre sistemi di accumulo energetico, che hanno a che vedere con il pompaggio e le batterie, e di elettrolizzatori per la produzione di idrogeno.

Record mondiale

Già dal 2014, El Hierro vanta un record mondiale: ha raggiunto l’autosufficienza energetica grazie a un sistema misto di generazione di elettricità basato proprio sul vento e sull’acqua. Tutto questo, grazie alla presenza della grande centrale idro-eolica di Gorona del Viento, che evita l’emissione di 18.000 tonnellate di CO2 l’anno, ma anche per merito di una mobilità basata sulla promozione dell’uso dei veicoli elettrici.

L’impianto di Gorona del Viento, in particolare, è caratterizzato da 5 mega turbine, serbatoi per l’acqua, pompe e generatori eolici, e rappresenta il motore pulsante che ha permesso all’isola di diventare autonoma. I lavori per realizzare la struttura sono iniziati nel 1997 per poi concludersi nel 2014, e portando, fino a oggi, dei risultati importanti.

Un nuovo progetto

Quest’anno, la società Endesa e il Comune hanno annunciato l’avvio di un nuovo progetto: un impianto solare che rafforzerà ancor di più la capacità energetica dell’isola, aggiungendosi alle risorse già disponibili nella zona.

Si tratta inoltre del primo sito agrivoltaico delle Canarie, simile ad altri già installati in alcune località, come la centrale di Carmona a Siviglia. Secondo delle stime, l’avvio della prima fase, all’in circa tra 2 anni, comporterà un investimento compreso tra i 10 e i 15 milioni di euro.

Convertire le tradizionali attività agricole e zootecniche

Come pecualiarità, la struttura sarà caratterizzata da 12.000 pannelli suddivisi in 10 moduli indipendenti da 5 MW, e da una batteria di accumulo di altri 5 MW. Scopo dell’iniziativa è anche convertire le tradizionali attività agricole e zootecniche, al fine di contribuire ancor di più alla sinergia tra il settore e lo sviluppo delle fonti alternative.

Per una seconda fase poi, è previsto l’incremento dell’impianto con ulteriori 5 MW forniti da una seconda batteria, in attesa dell’ultimo step che intende assorbire l’aumento della domanda che l’utilizzo di veicoli elettrici comporterà.

In totale, per completare il progetto, verrà dunque utilizzato un elettrolizzatore da 2 MW, un sistema di stoccaggio dell’idrogeno da 800 metri cubi e una cella a combustibile PEM da 6 MW.

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