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Le 5 miniere di litio più grandi al mondo. La classifica

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Quali sono le miniere di litio più grandi al mondo? Per Global Data ce ne sono più di 26 in funzione a livello globale.

La classifica

La classifica fornita dalla società di consulenza Global Data si basa su dati che fanno riferimento alla produzione di litio nel mondo nel 2022.

La crescente adozione dei veicoli elettrici sta facendo aumentare, come conseguenza, la domanda del prezioso materiale, con riserve anche da poco scoperte in diverse parti del Globo, come quello della Caldera di McDermitt negli Usa.

La produzione globale del metallo ha vissuto anche periodi di calo, in particolare nel 2020 a causa della pandemia. Adesso però, con le attuali sfide da affrontare che hanno a che vedere con decarbonizzazione e transizione energetica, si è sempre più alla ricerca dell’elemento.

Ma quali sono le miniere che ne contengono la maggiore quantità? Quali le più grandi al mondo?

Mount Cattlin Lithium Mine

Per Global Data, al primo posto c’è sicuramente la ‘Mount Cattlin Lithium Mine’ dell’Australia occidentale. Qui, la sostanza chiave per la realizzazione delle batterie viene ricavata da un particolare tipo di minerale chiamato spodumene, che si presenta in cristalli di vario colore e dimensioni e che viene estratto per il 96% proprio dal territorio australiano, per poi essere mandato in Cina per la lavorazione.

Da questo sito, nel 2022, sono emerse ben 155.000 tonnellate del prezioso metallo, a fronte di una riserva pari a 8 milioni. Secondo la compagnia mineraria Galaxy Resources, proprietaria della miniera, questa resterà operativa fino 2039.

In generale, nel Paese oceanico le entrate ottenute dall’estrazione potrebbero anche triplicare al 2027/28, secondo alcune informazioni diffuse dal governo di Canberra, mentre le esportazioni di carbone termico sono destinate a diminuire, nello stesso periodo, di oltre il 70%.

Salar de Atacama

Il Salar de Atacama, lago salino in Cile che attira turisti da tutto il mondo ed è caratterizzato da un clima molto arido, contiene invece due dei giacimenti più importanti a livello globale.

Nel più grande tra essi, nel 2022, si sono estratti più di 135.000 tonnellate, anche se la struttura, di proprietà della Sociedad Quimica y Minera del Paese, potrebbe chiudere i battenti già nel 2030.

Nel secondo invece, gestito dalla Albemarle Corporation, si sono ottenute nello stesso anno più di 32.000 tonnellate. Una cifra dunque inferiore ma che potrebbe essere fondamentale considerando che il sito potrebbe restare operativo fino al 2043.

La Nazione sudamericana soddisfa al momento circa il 30% dell’offerta mondiale di litio. Il governo infatti vorrebbe presto rendere l’estrazione del metallo uno dei pilastri principali dell’economia cilena. Per raggiungere tale obiettivo però, si dovrà anche considerare con molta attenzione l’impatto ambientale di tale operazione.

Mount Marion Lithium e Pilgangoora

Anche il Mount Marion Lithium, con una produzione annua attorno alle 64.000 tonnellate, è uno dei siti più grandi dell’Australia occidentale, e dovrebbe restare in funzione almeno fino al 2047.

Il giacimento contribuisce a rendere lo Stato uno dei più importanti per quanto riguarda la presenza di riserve. Ma non è l’unico del Paese a vantare grandi dimensioni.

Oltre il Mount Cattlin Lithium Mine c’è infatti anche la miniera Pilgangoora, di proprietà della Pilbara Minerals, che ha raggiunto l’anno scorso una cifra piuttosto alta, superiore alle 56.000 tonnellate di litio dallo spodumene, e che continuerà a fornire il prezioso metallo fino al 2060.

Cina, Australia e Cile detengono gestiscono dunque almeno il 90% della produzione mondiale, con un mercato destinato a crescere e che potrebbe raggiungere anche i 20 miliardi di fatturato nel 2030.

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