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In Sardegna 300 tonnellate all’anno di cherosene sintetico per aerei. Il progetto.

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La società Saras produrrà in Sardegna cherosene sintetico per aerei, combinando idrogeno verde e CO2.

300 tonnellate all’anno

Il settore dell’aviazione è in continuo cambiamento, con una ricerca costante di nuove soluzioni sostenibili a supporto della decarbonizzazione globale.

Come fissato dal pacchetto ‘Fit for 55’ varato dalla Commissione europea, entro il 2050 il trasporto aereo dovrà infatti ridurre di due terzi le sue emissioni di CO2. Ci riuscirà?

Intanto, con l’ambizione iniziativa Ue ‘ReFuelEU Aviation’ si punta a utilizzare carburanti green (SAF) miscelati con cherosene a partire dal 2025, con l’obiettivo di raggiungere traguardi sempre più importanti in quello che è il percorso verso la transizione energetica.

Sempre nell’arco dei prossimi due anni, la società italiana Saras conta di produrre in Sardegna circa 300 tonnellate all’anno di combustibile sintetico, all’interno della propria raffineria a Sarroch, in provincia di Cagliari.

Per soddisfare le proprie ambizioni, l’azienda sfrutterà per la seconda volta dei fondi provenienti dal PNRR, ottenendo così un altro finanziamento pubblico dopo quello avuto già per altri progetti sulla produzione di H2 verde.

Il nuovo impianto

Il nuovo impianto verrà costruito nell’ambito di un accorto siglato dalla società italiana con l’associazione Nextchem, che metterà a disposizione la propria tecnologia NX CPO (Catalytic Partial Oxidation), ovvero un processo innovativo e avanzato per produrre gas di sintesi attraverso un’ossidazione parziale controllata.

Applicata all’ottenimento di combustibili sintetici infatti, questo sistema sarà in grado di aumentare l’efficienza globale dell’intero ciclo di produzione, che sfrutterà idrogeno green e CO2 proveniente dall’atmosfera per arrivare a un prodotto finale che sia il più possibile carbon neutral, oltre a garantire anche un’elevata densità energetica.

Le sfide attuali

Quali sono dunque le sfide attuali da affrontare per l’aviazione? Il Piano Operativo di Ricerca (POR) sull’idrogeno rinnovabile coordinato da ENEA ha lo scopo di affrontare proprio queste tematiche e il relativo impiego di H2 pulito nei trasporti, al fine di ottenere anche e-cherosene per il settore aereo.

Per diffondere però l’utilizzo di tali carburanti a livello industriale, si dovrà lavorare non solo sulla produzione, ma anche sullo stoccaggio, sulla distribuzione e sull’adattamento ai motori, e tutto questo richiederà senz’altro più energia rinnovabile, grandi quantità di acqua, metodi di immagazzinamento specifici come serbatoi ad alta pressione e possibili modifiche interne ai sistemi di alimentazione dei velivoli, in modo da garantire una combustione efficiente e sicura.

In generale comunque, l’industria del settore sta sicuramente già facendo grandi passi avanti. Per la prima volta, per esempio, un aereo commerciale ha sorvolato l’Oceano Atlantico sfruttando solo SAF. In Svizzera invece, un team di ricercatori ha ideato una torre per convertire anidride carbonica e acqua in ‘cherosene solare’, sempre al fine di arrivare a viaggiare zero emissioni.

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