L’Outlook mensile della Energy Information Administration (EIA) sulle scorte di gas naturale e sul mercato dei carburanti nel periodo di breve termine.
L’ultimo Short-Term Energy Outlook (STEO) di EIA
Considerando il crescente aumento della produzione di gas naturale e greggio, più che raddoppiata negli ultimi 10 anni, gli Stati Uniti potrebbero davvero raggiungere entro il 2030 l’autosufficienza energetica, da Paesi produttori come Nigeria o Algeria.
A dicembre, si aspettava un altro calo di 60 miliardi di piedi cubi (bcf) nelle scorte attuali di gas naturale del Continente, come già avvenuto la settimana scorsa.
Invece, l’ultimo Short-Term Energy Outlook (STEO) di EIA, l’Agenzia statistica del Dipartimento dell’Energia statunitense, mostra una riduzione di solo 55 miliardi di piedi cubi.
Questo studio serve all’Agenza governativa per fornire ogni mese prospettive a breve termine sui mercati energetici, allo scopo di ipotizzare previsioni su ciò che riguarda il consumo, la fornitura, il commercio e i prezzi dei principali combustibili americani.
Lo STEO inoltre, offre anche un’analisi approfondita sui prodotti petroliferi, basandosi su una vasta gamma di pubblicazioni VIA (valutazioni e autorizzazioni ambientali) e su dati esterni come quelli meteorologici, forniti per esempio dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA).
I prezzi del gas naturale
Il clima infatti sta influenzando molto la situazione, soprattutto l’abbassamento sui prezzi del gas naturale.
Secondo le previsioni EIA, si è arrivati infatti a una media di circa 2,80 dollari per milione di unità termiche, con un abbassamento di oltre 60 centesimi rispetto allo Short-Term Energy Outlook (STEO) di novembre.
Questo dati potrebbero dunque dipendere sia da un inverno, al momento, più caldo del solito, che ha ridotto la domanda e la necessità di accendere il riscaldamento nel settore residenziale e commerciale, sia dall’elevata produzione di gas naturale.
Qualunque sia la ragione, c’è comunque stato un aumento nelle scorte del carburante, con oltre 2.000 miliardi di piedi cubi in deposito.
Prezzi del greggio e produzione di energia elettrica
Sui prezzi del greggio, l’Agenzia crede che ci sarà un rialzo, con 78 dollari al barile (b) raggiunti a dicembre, fino ad arrivare a una media di 84 dollari nella prima metà del 2024.
Per quanto riguarda invece la produzione di energia elettrica, l’EIA prevede che, con 23 GW nel 2023 e 37 GW nel 2024 di nuova capacità solare, ci sarà una crescita del settore del 15% entro la fine di quest’anno, e del 39% all’inizio del prossimo, determinando così una generazione di eolico e fotovoltaico che insieme supereranno quella del carbone, segnando un vero record per tutti gli Stati Uniti.
Esportazioni nette di petrolio
Infine, per ciò che concerne le esportazioni nette di petrolio, si raggiungeranno livelli altissimi, di quasi 2,0 milioni di barili al giorno (b/d) nel 2024, rispetto ai circa 1,8 milioni di b/d del 2023, e agli 1,2 milioni di b/d del 2022. A cosa di deve tale dislivello? Secondo il rapporto, forse a un aumento della produzione di greggio e di altri idrocarburi liquidi nel Continente americano.