La China State Shipbuilding Corporation (Cssc) presenta i piani per quella che potrebbe diventare la più grande nave container a propulsione nucleare al mondo.
Il progetto
Il progetto, presentato dalla China State Shipbuilding Corporation (Cssc), prevedere la costruzione di una grande nave container a propulsione nucleare da 24.000 teu, misura di riferimento nel trasporto marittimo.
Per alimentarla, si utilizzerà un reattore a sali fusi (Msr) di quarta generazione e l’opera, secondo quanto riferito al momento dall’azienda, sarà al 100% sostenibile, assicurando un elevato livello di sicurezza, e funzionando ad alte temperature e bassa pressione per evitare una possibile fusione del nucleo.
La nave non richiederà grandi quantità di acqua, e funzionerà sulla base di un esperimento già compiuto dalla Cina nel deserto del Gobi, dove è entrato in funzione il primo propulsore a sali fusi a base di torio all’inizio di quest’anno.
Gli Msr
Gli Msr sono un tipo di reattori nucleari modulari su piccola scala, che utilizzano una miscela liquida di sali sia come combustibile che come refrigerante, al fine di avere un migliore controllo sulla reazione nucleare, e ottenere anche una maggiore efficienza come risultato finale.
Parliamo dunque di propulsori che offrono grandi vantaggi e puntano a rivoluzionare la produzione di energia, migliorando le prestazioni delle vecchie centrali attraverso l’utilizzo di materiali più sicuri, economici, affidabili e meno inquinanti.
6 tipologie differenti
Ne esistono ben 6 tipologie differenti, ciascuna delle quali con caratteristiche specifiche che spaziano dai sistemi di raffreddamento a elio, sodio o acqua, all’uso di combustibili disciolti in sali fusi. Alcuni di essi, sono stati anche progettati per produrre idrogeno, ma su questo serviranno degli studi molto più approfonditi per testarne le potenzialità.
La stessa World Nuclear Association sottolinea che i reattori di quarta generazione garantiscono migliori prestazioni oltre che costi di gestione più bassi, e sono pensati anche contro la proliferazione delle armi, grazie a una minor produzione di scorie.
Non solo in Cina
Su questo tema, stanno nascendo diversi progetti, e non solo in Cina. Anche negli Usa, per esempio, l’American Bureau of Shipping dovrà condurre uno studio sulla propulsione nucleare e sulle sue possibili applicazioni alla navigazione commerciale.
Lo stesso sta avvenendo in Italia, con una collaborazione nata tra Newcleo, Fincantieri e Rina proprio per capire come approcciare e adattare questo tipo di fonte energetica all’ambito navale. Cosa ne uscirà fuori?