I lavori per realizzare il Power of Siberia 2, il gasdotto che dovrebbe rafforzare la cooperazione bilaterale in ambito energetico tra Mosca e Pechino, dovrebbero partire nel 2024. L’opera, fortemente voluta da entrambe le potenze, potrebbe fornire alla Cina 100 miliardi di metri cubi di gas naturale l’anno.
Nuove pretese contrattuali di Pechino
Il 2024 dovrebbe essere l’anno del nuovo gasdotto Power of Siberia 2, la pipeline che al momento viene considerata come uno dei principali progetti russi sul gas naturale. L’esecuzione dei lavori e, dunque, la realizzazione dell’infrastruttura che collegherebbe Russia e Cina, da quanto riporta il South China Morning Post, sarà però più lenta del previsto. Il motivo risiederebbe nelle nuove pretese contrattuali di Pechino, intenzionata ad ottenere maggiori agevolazioni sul prezzo dell’energia e sull’opera stessa.
Segnali di cooperazione bilaterale
Una volta completato, il gasdotto dovrebbe offrire un impulso significativo alla sicurezza energetica cinese, deviando ogni anno 50 miliardi di metri cubi di gas naturale dall’Europa verso la Cina settentrionale. Questi andrebbero ad aggiungersi ai 67 miliardi di metri cubi già garantiti del Power of Siberia 1, dando un ulteriore segnale dei rapporti di cooperazione bilaterale intrapresi tra i due giganti asiatici. Il progetto rappresenterebbe, infatti, un nuovo test per la partnership strategica “no limit” tra Pechino e Mosca. Una beffa alle sanzioni senza precedenti finora impartite dall’Occidente alla Russia, in risposta all’invasione dell’Ucraina.
Il valore del progetto
Sia per la Cina che per la Russia, il progetto ha un enorme valore nel medio e lungo periodo. Per Pechino significherebbe, infatti, poter diversificare ulteriormente le importazioni di gas in vista del rigido inverno che si prospetta nel Nord del Paese. Secondo un rapporto dell’Amministrazione nazionale per l’energia, il consumo annuo di gas naturale nel Paese aumenterà dal 5,5 al 7% nel 2023, fino a raggiungere i 390 miliardi di metri cubi.
Mosca, d’altro canto, ha un disperato bisogno di trovare nuovi sbocchi per la sua energia. Inoltre, la costruzione del gasdotto è necessaria a mantenere la promessa solenne di destinare al mercato cinese un flusso complessivo di oltre 100 miliardi di metri cubi l’anno di gas naturale.