Comunità climatiche, acqua, risorse energetiche, rifiuti. Qual è la trasformazione in corso?
In questo momento di grande cambiamento, il tema vero per il Paese è la infrastrutturazione, che non può essere realizzata una volta e per sempre. Va rinnovata continuamente, quindi il Paese si deve abituare all’idea che alcuni impianti, tra cui quelli idraulici, idrici in generale, o quelli per i rifiuti, e anche quelli per l’energia, hanno un periodo di vita più o meno lungo di 25/30 anni, ma poi devono essere rinnovati completamente. Rinnovare significa riprendere gli investimenti dopo trent’anni con la stessa intensità, se non addirittura di più. Questa mentalità deve essere acquisita all’interno del Paese, perché tutti si aspettano che le cose una volta realizzate durino, senza problemi. Non è così. Quindi il primo tema è che occorre fare investimenti e ripeterli. Il secondo tema è che le società, i gestori, le utilities piccole, non ce la fanno ad avere questa continuità negli investimenti e occorre aggregarle affinché si abbia una dimensione di scala tale da garantire investimenti. Avere società molto più grosse che abbiano per esempio nel settore idrico, almeno 750mila, 1 milione di utenti, in maniera tale da avere un cashflow, cioè una quantità di denaro che entra, che garantisca la possibilità di fare investimenti specifici, periodici, e quindi rinnovare le reti. Questo vale un po’ dappertutto ed è il tema del futuro […] Oggi non è possibile fermare il cambiamento climatico, se non in una logica di Comunità, in cui ognuno fa il proprio dovere. L’energia è parte integrante della qualità della vita. […] Nessuno vuole rinunciarvi, ma non bisogna sprecarla, in tutte le sue forme, perché tutto questo impatta in maniera negativa sul clima.
La video intervista a Domenico La Forgia, Acquedotto Pugliese, è stata realizzata a margine del Convegno “Comunità Climatiche. Nuovi modelli per un sistema sostenibile e integrato d’utilizzo delle risorse idriche ed energetiche”, organizzato a Roma da ANFoV, con il patrocinio di Utilitalia e Uncem, ed il contributo di A2A, Acquedotto Pugliese, Iren e Tecno Lab Energy.