Al fine di aumentare la resilienza del mercato, ancora fragile rispetto alle oscillazioni dei prezzi, la Commissione europea ha proposto la proroga di un anno per tre misure strategiche: le cosiddette misure di solidarietà del gas, il meccanismo di correzione del mercato (Mcm) e le norme relative alla concessione delle autorizzazioni per progetti di energia rinnovabile.
La proposta della Commissione
La Commissione europea ha proposto una proroga di 12 mesi delle misure di emergenza introdotte lo scorso anno in risposta alla crisi energetica provocata dalla guerra in Ucraina. L’estensione dovrebbe rafforzare ulteriormente la sicurezza dell’approvvigionamento di gas e dunque la resilienza del mercato, sebbene la situazione a livello europeo sia decisamente più sicura rispetto a 12 mesi fa.
Le misure da prorogare
Le tre misure proposte per la proroga comprendono le cosiddette misure di solidarietà del gas, il meccanismo di correzione del mercato (Mcm) e le norme relative alla concessione delle autorizzazioni per progetti di energia rinnovabile. La loro continua applicazione deve ora essere approvata dal Consiglio Ue. Le misure di solidarietà, ai sensi del regolamento 2022/2576, sostengono la sicurezza dell’approvvigionamento di gas per l’inverno e attualmente scadono il 30 dicembre 2023.
Maggiore trasparenza nel mercato del GNL
Le norme attuali stabiliscono la base giuridica per l’aggregazione della domanda e il sistema di acquisto congiunto di gas ‘AggregateEU‘. Il regolamento comprende anche misure per fornire maggiore trasparenza nel mercato del gnl, obbligando gli operatori a condividere le informazioni sulla capacità degli impianti. Al tempo stesso fornisce una base affinché l’Agenzia europea per la cooperazione tra i regolatori dell’energia stabilisca un parametro di riferimento dei prezzi del gnl.
Il meccanismo di correzione del mercato
Il meccanismo di correzione del mercato è stato introdotto in risposta ai prezzi eccessivamente elevati del gas osservati nel 2022, e prevede un limite di offerta dinamica che scatta se il prezzo della Title Transfer Facility (Ttf) del mese successivo supera i 180 euro/MWh per 3 giorni lavorativi. Concordato nel dicembre 2022, è entrato in vigore il 1 febbraio 2023 e scadrà il 1 febbraio 2024. Questo strumento di tutela, in realtà, non è mai stato attivato, con i prezzi del gas tornati a livelli molto più bassi rispetto all’estate del 2022 (attualmente oscillano intorno ai 45 euro/MWh). Tuttavia, la fragilità del mercato ed una serie di episodi di significativa volatilità, hanno portato la Commissione ad affermare che il mantenimento delle misure ‘costituisca una necessaria salvaguardia aggiuntiva per il prossimo anno‘.