L’azienda guidata da Descalzi ha ottenuto un risarcimento di 600 milioni di euro dalla tedesca Uniper nella disputa su un contratto di fornitura di gas naturale liquefatto. Ed è proprio sul Gnl che punta la multinazionale, che di recente ha dato notizia della realizzazione di un nuovo polo produttivo da 280 miliardi di metri cubi a largo delle coste indonesiane. Ma le scelte aziendali dovranno comunque tener conto dell’ultimo monito lanciato dall’IEA.
600 milioni come risarcimento per l’interruzione delle forniture
Buone notizie per Eni. La multinazionale degli idrocarburi ha, infatti, ottenuto un risarcimento di 600 milioni di euro dalla tedesca Uniper nella disputa su un contratto di fornitura di gas naturale liquefatto (GNL). A renderlo noto è stata la stessa Uniper, spiegando che il contratto in questione è scaduto nel 2022, ed è stato chiuso prima della sua scissione da E.ON nel 2016. Secondo il rapporto annuale del Gruppo Internazionale degli Importatori di GNL (GIIGNL), l’accordo prevedeva una fornitura di 15 anni. Eni, tra il 2007 e il 2022, avrebbe garantito a Uniper 0,65 milioni di tonnellate di GNL all’anno.
Il nuovo pozzo nel Sud Est asiatico
Ma il Gruppo guidato da Descalzi, gode di un periodo positivo anche per altri motivi. È, infatti, recente la notizia del ritrovamento di un nuovo giacimento di gas a largo della costa orientale indonesiana del Kalimantan. Il pozzo Geng North-1, così ribattezzato dall’azienda, si apre 1.947 metri sotto il livello del mare e scende fino a 5.025m. Secondo le prime stime, si parla di circa 140 miliardi di metri cubi di gas ( due volte il consumo annuo dell’Italia) e 400 milioni di barili di condensati. Sulla base delle prove di produzione, Eni prevede per Geng North una portata di 2,2 – 2,7 milioni di metri cubi di gas al giorno e 5-6 mila barili di condensati. Grazie all’attività di esplorazione portata avanti nella regione negli ultimi anni, la multinazionale adesso ha risorse sufficienti per dare vita a un nuovo polo produttivo da 280 miliardi di metri cubi.
La risposta al monito dell’IEA
Le scoperte indonesiane contribuiranno al cambiamento del mix energetico di Eni, anche in risposta all’ultimatum arrivato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia. Alla luce delle ultime raccomandazioni IEA e degli avvenimenti che hanno sconvolto l’assetto energetico internazionale, gas e petrolio non hanno più lo stesso valore nel portafoglio aziendale. L’obiettivo nei prossimi anni è un rapporto 90-10 a favore del gas, un percorso che dovrà essere, però, necessariamente associato ai processi di decarbonizzazione volti ad abbattere le emissioni di CO2 entro il 2050.
Il ruolo del GNL nei prossimi 5 anni
In vista del picco che raggiungerà la domanda di gas naturale liquefatto nei prossimi 5 anni, il GNL sarà la chiave della politica di Eni sul gas e l’Indonesia è uno dei Paesi a cui l’azienda guarda di più per diversificare la produzione. Si prevede che i nove milioni di tonnellate di gnl all’anno contrattualizzati nel 2022, arrivino a circa 18 milioni nel 2026.