La Commissione europea ha approvato il Decreto sulle Comunità Energetiche Rinnovabili, al varo dell’Organo già da diversi mesi. Il provvedimento italiano, per la sua unicità, può essere considerato un’apripista a livello comunitario. La misura prevede incentivi per 5,7 miliardi, dei quali 2,2 finanziati con il PNRR.
L’approvazione definitiva della Commissione europea
Via libera al decreto italiano sulle comunità energetiche rinnovabili (Cer). Finalmente, dopo mesi di attesa, il provvedimento giunto a Bruxelles prima dell’estate e più volte integrato, ha ricevuto l’ok definitivo della Commissione europea. La misura prevede incentivi per 5,7 miliardi, dei quali 2,2 finanziati con il PNRR. “Siamo di fronte a una svolta, a una nuova fase storica nel rapporto tra cittadini ed energia”, ha dichiarato il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, in una nota stampa divulgata dal Dicastero.
Tariffe incentivanti sull’energia rinnovabile
Grazie alla configurazione di nuove CER, ciascun cittadino potrà contribuire alla produzione di energia rinnovabile in Italia, ricevendo i benefici economici derivanti dall’autoconsumo, pur non disponendo direttamente degli spazi necessari alla realizzazione degli impianti FER.
La normativa approvata è incentrata su due misure:
- una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa
- un contributo a fondo perduto.
Il soggetto gestore della misura, come preannunciato, è il GSE, che valuterà i requisiti di accesso ai benefici ed erogherà gli incentivi e che, su istanza dei soggetti interessati, potrà eventualmente verificare l’ammissibilità in via preliminare.
Beneficiari
I beneficiari individuati dal Ministero sono gruppi di cittadini, condomìni, piccole e medie imprese, ma anche enti locali, cooperative, associazioni ed enti religiosi. Si tratta di piccoli impianti di tecnologie rinnovabili, con una capacità fino a 1 MW, tra cui fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e biomasse. Il regime prevede una tariffa incentivante sulla quantità di elettricità consumata dai clienti finali e dalle comunità di energia rinnovabile pagato in un periodo di 20 anni. Questa misura, con una dotazione complessiva di 3,5 miliardi di euro, sarà finanziata attraverso un prelievo sulla bolletta elettrica di tutti i consumatori.
Nei comuni sotto i 5000 abitanti
Per le Comunità realizzate nei comuni sotto i 5.000 abitanti, è previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili in relazione all’investimento effettuato per realizzare un nuovo impianto o per potenziarne uno esistente. Questa misura è finanziata con 2,2 miliardi dal PNRR, con l’obiettivo di realizzare una potenza complessiva di almeno 2 Gigawatt. Il contributo a fondo perduto potrà essere cumulato con la tariffa incentivante entro limiti definiti.
I prossimi step: come realizzare una CER
Il primo step per la realizzazione di una CER, è senza dubbio l’individuazione dell’area interessata alla costruzione dell’impianto e della cabina primaria. Segue poi l’atto costitutivo del sodalizio, che dovrà avere come oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e sociali.