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La batteria agli ioni di sodio di Northvolt: maggiore sicurezza e capacità di stoccaggio

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La batteria agli ioni di sodio del produttore svedese Northvolt.

Le batterie agli ioni di sodio

Le batterie agli ioni di sodio stanno di recente emergendo come una potenziale alternativa alle classiche pile al litio.

Il nuovo prodotto dello sviluppatore Northvolt è costituito da un anodo di carbonio duro e un catodo ad alto contenuto di sodio, dai quali si ottiene alla fine una pila più economica e sostenibile in assenza di materiali da sempre considerati chiave per questo settore, come nichel, manganese o cobalto. 

Questi dispositivi, inoltre, sono in grado maggiore sicurezza e resistenza alle alte temperature, ed è per questo che Northvolt considera la sua innovazione interessante soprattutto per l’accumulo di energia in mercati come l’India, il Medio Oriente e l’Africa.

I vantaggi

Ma quali sono i vantaggi offerti da questo genere di tecnologie? Il sodio è sicuramente un elemento più abbondante sulla Terra, e questo assicura una maggiore disponibilità di risorse per la realizzazione di pile, e un potenziale abbassamento dei costi.

I classici sistemi al litio sono spesso soggetti a possibili incendi, surriscaldamenti o esplosioni, mentre le batterie agli ioni di sodio sono generalmente meno suscettibili a questi problemi, funzionando anche a temperature più estreme e offrendo, allo stesso tempo, una maggiore capacità di stoccaggio.

Poi, non si può non prendere in considerazione che queste alternative possono avere maggiore vita in termini di cicli di carica e scarica, il che potrebbe essere un dettaglio significativo per applicazioni che richiedono una lunga durata.

Le ambizioni dell’azienda

Il produttore svedese, rendendosi conto di tutti i pro legati a tali dispositivi, ha deciso di approfittarne, dando vita a delle celle che hanno una densità energetica di oltre 160 wattora per chilogrammo.

Con la sua nuova batteria, che potrebbe rivoluzionare anche il mondo dell’elettrico, le ambizioni dell’azienda sono ancora più grandi: espandere la propria produzione non solo in Svezia ma costruire fabbriche anche in Germania e Canada.

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